venerdì 23 dicembre 2011

AUGURI DI BUONE FESTE!


La Sezione della Lega Nord-Liga Veneta di Oderzo augura a tutti voi ed alle vostre famiglie, un Sereno S.Natale ed un Felice 2012 colmo di speranza.
Il Nuovo anno che verrà ci vedrà impegnati i nuove battaglie, e noi le affronteremo con lo spirito ed il coraggio che da sempre ci contraddistingue!

giovedì 22 dicembre 2011

PIU' LONTANI DA ROMA....L’Euroregione Alpe Adria ricomincia da tre

Nella foto, Renzo Tondo, Gerhard Dörfler e Luca Zaia a Klagenfurt.


L’Euroregione non è stata ancora costituita formalmente, ma i rapporti di collaborazione transfrontaliera sono una realtà consolidata tra Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Domani i presidenti delle due Regioni italiane, Renzo Tondo e Luca Zaia si incontreranno a Klagenfurt con il governatore locale Gerhard Dörfler. È il primo incontro del genere, in territorio austriaco, dopo il cambio alla presidenza in Veneto, ed è un incontro importante, perché in esso verrà deciso il prolungamento dell’accordo di collaborazione trilaterale firmato per la prima volta nel 2007, con il benestare del Ministero degli esteri italiano.
I settori contemplati dall’accordo riguardano le infrastrutture di trasporto e comunicazione, l’agricoltura, il turismo, la protezione civile, la cultura, i servizi sociali e la sanità. Dörfler è diventato nel tempo un convinto sostenitore della necessità di stretti rapporti con le regioni contermini, in attesa che possa nascere l’auspicata Euroregione, allargata anche alla Slovenia e ad alcune contee della Croazia. “Siamo pienamente consapevoli – ha dichiarato ieri in una nota – del grande significato di questa collaborazione transfrontaliera e anche in futuro impiegheremo le nostre forze in progetti comuni”.
Di solito Dörfler ama citare in queste occasioni la candidatura trinazionale ai Campionati mondiali di sci alpino, cui tiene molto. In questa occasione, però, ha voluto sottolineare un altro risultato importante della collaborazione: “La Carinzia, insieme con entrambe le Regioni del Nord-Est d’Italia, ha potuto svolgere un’importante politica di informazione e di sostegno per il Corridoio Baltico-Adriatico. Il fatto che l’Unione Europea abbia accolto quest’asse di traffici tra quelli considerati prioritari della rete ferroviaria europea è stato un successo della nostra azione comune”.

martedì 6 dicembre 2011

“6,9 MILIARDI DI SACRIFICI SULLE SPALLE DELLA PADANIA”

Il gruppo leghista rende noti i dati sulla manovra previdenziale: “Costi sociali elevatissimi”

COMUNICATO STAMPA

Venezia, 6 dicembre 2011 – “Nel 2012 dovranno posticipare l’uscita dal lavoro 234.000 persone, che saliranno a quasi 490.000 nel 2013, fino a sfiorare le 553.000 unità nel 2014. i lavoratori direttamente toccati dalle nuove regole si concentrano soprattutto nelle regioni settentrionali (302.699 nel 2014) ed in misura più contenuta al Sud (141.268). Più sinteticamente, al Nord risiede il 55% dei lavoratori danneggiati da questa riforma, mentre al Sud tale percentuale non arriva al 26%”.

Così il capogruppo leghista Federico Caner e il vicecapogruppo Paolo Tosato commentano i dati, desunti da quelli ufficiali Istat e Inps, sulla modifica del sistema previdenziale nel decreto Monti. “Ancora una volta – dichiarano – il Nord e il Veneto, che ha una copertura previdenziale del 91,1% (96% pre-crisi), si accolleranno il peso di altre realtà dove la spesa pensionistica include una percentuale elevatissima di invalidità. La riforma Monti prevede infatti l’aumento del numero di anni di contribuzione necessari per accedere alle pensioni di anzianità: in luogo degli attuali 40 anni, i maschi dovranno lavorarne almeno 42 anni e le donne 41”.

“Questo avrà un notevole impatto sui lavoratori prossimi alla soglia dei 40 anni di contribuzione – spiegano i due leghisti -, e i presunti benefici per le casse pubbliche diverranno risibili se si considerano i costi sociali di una operazione del genere. Pensiamo alla funzione irrinunciabile che hanno i nonni per i loro figli che lavorano, e per i loro nipoti, con l’esigenza per gli Enti locali di ripensare o aumentare i servizi all’infanzia già gravati dai tagli centrali”.

“Dalle stime di Plancia, in Italia il prossimo anno dovranno posticipare l’uscita dal lavoro circa 234.000 persone, delle quali il 55% al Nord, mentre al Sud tale percentuale non arriva al 26%. La forbice si amplia ulteriormente se si considerano solo le lavoratrici direttamente coinvolte dall’aumento del numero di anni di contribuzione per ottenere la pensione d’anzianità. Su 108.716 donne che rimarranno di più al lavoro (dato riferito al 2014) ben il 60% si collocano al Nord (65.296), il 15% al Centro e il rimanente 25% al Sud. In Veneto, nel 2012 dovranno rimanere al lavoro 13.077 soggetti (di cui 2.900 donne), numero che salirà a 34.343 nel 2013 (13.168 donne) fino ad arrivare a 40.181 nel 2014 (11.364 donne). Tali dati consentono di effettuare un’ulteriore considerazione: il Veneto è la terza regione per numero di donne che dovranno “pazientare” per ottenere la pensione di anzianità, dietro solo a Lombardia e Piemonte”.

Un ultimo dato riguarda i risparmi di spesa per lo Stato: secondo le stime rese note dal Gruppo leghista, l’aumento del numero di anni di contribuzione consentirà una minore erogazione di pensioni pari a 5.1 miliardi nel 2012, 10.7 nel 2013 e 12 nel 2014. Ovviamente, ben il 57% di questi sacrifici (poco meno di 6,9 miliardi di euro) saranno a carico dei lavoratori e delle lavoratrici del Nord. “Una volta di più, come abbiamo visto con le modifiche sull’ICI – concludono Caner e Tosato – il governo Monti si sta dimostrando contro gli interessi del Nord. Pertanto bene fa la Lega a restare all’opposizione rispetto ad una manovra in cui non esiste traccia dell’equità tanto sbandierata dal premier”.

giovedì 1 dicembre 2011

APPUNTAMENTO AL PARLAMENTO DEL NORD!!!

Tutto pronto per l'appuntamento di Domenica 4 Dicembre: riapre il "Parlamento del Nord"..per l'occasione riunito in Fiera a Vicenza (si prevede una grande "affluenza")

Assemblea alla quale parteciperanno, oltre che i molti amministratori locali, anche i numerosi militanti provenienti da ogni angolo della Padani, la base della Lega che ha da sempre sostenuto l'operato dell'unico Movimento a difesa degli interessi del Nord.

Anche la sezione della Lega Nord di Oderzo si prepara all'evento, ed ha organizzato un'autocolonna (chi vuole aggregarsi al gruppo, può presentarsi direttamente in loco) con partenza da Piavon di Oderzo alle ore 7.00-7.15.
I militanti che vorranno partecipare si dovranno presentare in Fiera a Vicenza (Sala Palladio) alle 9.30 presso il banco degli accrediti, muniti di tessera e Carta d'Identità.

UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE....SIATECI!!

sabato 26 novembre 2011

DAL VENETO PARTE LA RIVOLTA FISCALE l'idea è aprire un fondo di garanzia in Regione, finalmente gestito a livello territoriale

*L'iniziativa è sostenuta dai borgomastri di Vittorio Veneto,Villorba e Ponzano.

la rivolta Fiscale parte da Vittorio Veneto. La Lega Nord ripropone il cavallo di battaglia che da sempre ha permesso di conquistare consensi in tutto il Nord italia. L'idea è di aprire un fondo di garanzia presso la regione Veneto o un conto corrente nel quale i Veneti possano versare le proprie tasse. Fondo che venga finalmente gestito a livello territoriale almeno per la gran parte, spedendo a Roma solo le tasse essenziali. La rivolta fiscale del Carroccio ha già ottenuto il plauso di molti cittadini trevigiani. il segretario Giampaolo Gobbo su questo argomento è stato chiaro. " Le tasse dei veneti ai Veneti". E il segretario provinciale Gianantonio Da Re, nelle vesti di primo cittadino di Vittorio Veneto ha subito raccolto l'invito del segretario Gobbo, facendo partire la rivolta fiscale proprio dalla città pedemontana.
"Effettivamente non si può pensare che i cittadini possano continuare a pagare le tasse e non avere niente in cambio-chiosa Da Re- l'idea di un fondo chiuso per le tasse dei Veneti o di un conto corrente chiuso nel quale si può solo versare, ma in Veneto e non a Roma, è un'idea concretizzabile. E risulterebbe così che non è vero che il Veneto non paga le tasse, ma le paga direttamente in Veneto e a Venezia".
Pura fantasia? "No assolutamente. In un momento di difficoltà dello Stato, il pagare le tasse direttamente sul territorio potrebbe essere un deterrente nei confronti di questo nuovo Governo a non applicare ulteriori nuove tasse. Il Governo Monti ha addirittura cancellato subito il Ministero per il Federalismo e per noi ora a Roma sarà battaglia dura. I cittadini sono già in rivolta, non serve far percepire se la rivolta fiscale sia fattibile o meno. Non arrivano i servizi, non c'è il lavoro e non ci sono le prospettive certe. E' arrivato il momento della lotta".
Sostiene l'iniziativa di Da Re e Gobbo, anche Giancarlo Scottà, ex sindaco di Vittorio Veneto ed ora europarlamentare della Lega Nord. " Se c'è la possibilità di rendere concreta tale iniziativa, perchè non farla? Non vogliamo solo dare un segnale aia cittadini e alla politica, ma provare a concretizzare il pagamento delle tasse direttamente sul territorio". Favorevoli anche i sindaci leghisti di Villorba, Marco Serena e di Ponzano, Giorgio Granello." E' una delle ipotesi per far comprendere al Governo e alla Nazione che siamo stanchi-sottolinea Serena- il fondo in Regione o il conto corrente? Di Zaia ci fidiamo, è la Regione il nostro interlocutore principale sul territorio. E poi la sanzione per questo "errore" di pagare le tasse a Venezia e non a Roma, non è così onerosa. E forse gli amministratori locali per primi dovrebbero compiere questa azione, per dare un segnale forte". Per Giorgio Granello " questa dovrebbe essere una nostra prerogativa. dobbiamo farci sentire, tutta la gente dovrebbe seguire questo input. Ormai siamo quasi senza speranza. Una grande idea quella di uniformare il nostro Veneto anche nelle tasse e pagarle a Venezia, in un abbraccio corale al nostro Governatore Zaia".
Anche Luca Zaia, Governatore del Veneto, sostiene l'iniziativa "Quando c'è stata l'alluvione, un'anno fa, io per primo avevo chiesto di far tenere le tasse dei veneti qui nel nostro territorio. In caso di emergenza, non avremmo dovuto attendere mesi per i risarcimenti da Roma".

*Pubblicato su "La Padania" di oggi (26.11.2011) pag.14

venerdì 18 novembre 2011

“I POPOLI SONO LA LORO MEMORIA”

Ha riscosso molto successo l’incontro culturale “I VENETI: UN POPOLO SENZA STORIA E’ DESTINATO A SCOMPARIRE” organizzato dalla Circoscriz.ne Lega Nord-Liga Veneta opitergino-mottense, in collaborazione con il Gruppo Ricerca Storica “Orgoglio Veneto”, tenutosi giovedì 10 Novembre presso l’Agriturismo “AI CHIOSTRI DA CAMINO” ad Oderzo (TV).

E’ stata l’occasione innanzitutto, per presentare la “Neonata” Associazione Culturale o per meglio dire, il Centro Studi e Ricerche storiche “ORGOGLIO VENETO”, un associazione come spiega Gianluigi Casagrande promotore e fautore di questo “nuovo soggetto”, che ha la finalità di scavare e riscoprire la realtà storica del nostro territorio. L’associazione è dedicata alla memoria di Marco Pirina, lo storico delle foibe recentemente scomparso che, con passione e tenacia, ha ridato dignità ad un pezzo della nostra storia, da anni volutamente dimenticata. La serata non è la prima organizzata dal gruppo (è la prima dopo l’ufficialità legale),precedenti infatti sono stati gli incontri con il compianto Marco Pirina, con il regista Renzo Martinelli e con lo scrittore e giornalista Max Parisi.

Prima pubblicazione che il gruppo si accinge a realizzare, dopo circa 8-9 mesi di raccolta materiale, è un libro sui drammatici fatti de L’Eccidio di Oderzo.

Questo enorme lavoro di ricerca è stato portato avanti con pazienza “certosina” da Gianluigi Casagrande e da tutto il gruppo, costituito da molte/i giovani, tra le/i quali LAURA orgogliosa di essere Veneta <<perché stanca che i “Veneti” siano descritti con i soliti luoghi comuni; orgogliosa di poter riscoprire le proprie tradizioni e di sentirsi parte di una comunità, nonostante oggi sia di moda essere “cittadini del mondo”, mentre mantenere le proprie peculiarità sia considerato semplice localismo o addirittura si venga tacciati di ottusità>> oppure ERIKA che ricorda come <<essere Veneti è un modo d’essere, una mentalità che nasce ancor prima della Gloriosa Repubblica Serenissima, una caratteristica propria del nostro DNA.

Perché noi Veneti – continua Erika- nonostante tutte le vicende negative che abbiamo subito come popolo, nel corso della storia, abbiamo avuto il coraggio, l’orgoglio e la forza di rialzare sempre la testa ed andare avanti, forti proprio della nostra Storia di Popolo Veneto>>.

Daniele altro componente del gruppo, spiega come la scelta del nome “ ORGOGLIO VENETO”, sia dovuta alla volontà di risvegliare l’orgoglio di essere Veneti, ed Emanuele che racconta come il suo interesse per questa attività sia nato per caso e che con l’andare del tempo, oltre a diventare passione sia divenuto un vero e proprio dovere verso il suo territorio, un territorio che vuole sì far parte dell’Europa, ma non di un’ Europa di mercanti, bensì un’Europa dei Popoli. E poi ancora Loredana, Erika, Bruno, Annamaria, Alejandra, Loriano, Primo, Ferruccio e Francesca, tutti orgogliosi di poter dare il loro contributo.

Conclusa la presentazione ed il “battesimo” di “ORGOGLIO VENETO”, si è dato inizio alla serata vera e propria, con la presentazione dei relatori di questo incontro, primo di una serie di iniziative culturali.

La parola è passata dunque al sindaco di Villorba, Marco Serena che ha portato l’esempio di cosa un amministratore locale può fare per promuovere l’Identità Veneta; così ecco che Villorba si è riappropriata delle tradizioni tipiche del territorio trevigiano, riscoprendo la Festa della Befana, o la Festa del grano e della Famiglia, dove anziani e scuole del comune, vengono coinvolti in attività che riscoprono usi e costumi di un tempo. Tradizioni come il Panevin nelle frazioni ed un concorso per il Presepe più bello nelle scuole Villorbesi, per promuovere la nostra cultura ed i nostri valori che stanno sempre più, scomparendo.

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Semplici iniziative che servono però, a farci capire da dove veniamo e dove stiamo andando, questa- conclude Marco- è la grande responsabilità a cui noi, come amministratori, dobbiamo tener fede>>.

Il secondo intervento poi, è stato quello di Marzio Favero, sindaco di Montebelluna, nonché ex Assessore alla Cultura della Provincia di Treviso. Un intervento il suo, partito da lontano, dai padri costituenti, tutti convinti federalisti, un aspetto sul quale oggi, a 150 anni dall’Unità d’Italia, molti tendono a sorvolare. Un aspetto invece –continua Favero- proprio in occasione dell’anniversario, bisognava evidenziare, per sottolineare e dimostrare come all’unificazione centralista di questo stato, non ci credeva nessuno.

<<Oggi purtroppo viviamo nell’epoca dell’immagine- ha proseguito Marzio Favero- nell’epoca del Nichilismo, ossia l’epoca del nulla, della perdita dei valori e dell’abolizione dello Spirito; un’epoca che cancella la memoria, per citare Nicolò Tommaseo “ i popoli sono la loro memoria”, la memoria infatti , consente alla persona di avere una propria identità.

Come ha sempre sostenuto Umberto Bossi “l’uomo non è una bistecca!”, non siamo cioè intercambiabili, ognuno di noi fa parte di una comunità che genera a sua volta storie diverse; non siamo individuali, ma collettivi.

Per fare la nostra storia, dobbiamo quindi partire dal presente, dal nostro territorio, dal paesaggio ad esempio, che così com’è configurato rappresenta il nostro modo di essere Veneti, la nostra cultura di vitalità produttiva.

Dalla Lingua, un aspetto importante perché una lingua viva si muove con il territorio, e la lingua Veneta ne è l’esempio più tangibile: una varietà di parlate legate a specifiche aree regionali; per citare Tullio Mauro “la diversità di lingua è segno di straordinaria ricchezza”, una ricchezza che sempre più spesso ci scordiamo di possedere>>.

A conclusione del suo intervento, Marzio Favero non manca di lanciare un messaggio politico per Roma, un messaggio rigorosamente in lingua veneta: “ ‘nde a remengo!”.

Ultimo intervento, ma non meno importante, quello dell’Assessore regionale alla Cultura ed Identità Veneta Daniele Stival, che ha portato la sua esperienza di promozione della Cultura Veneta a livello regionale. Un compito arduo che vede l’opposizione di coloro i quali, pur veneti, premono per distruggere la nostra Storia e la nostra cultura.

Molte le iniziative promosse dalla regione, tra queste l’opportunità per gli insegnanti, di incentivare la Cultura Veneta ad esempio attraverso concorsi, uno su tutti “DISEGNA EL LEON VENETO” per far conoscere ai bambini, il simbolo del Veneto ed il suo gonfalone. Oppure l’istituzione della Festa per l’Anniversario della nascita di Venezia, il 25 marzo; o ancora la promozione di gemellaggi con gli oltre 6 milioni di emigranti Veneti che si sentono profondamente legati alla loro terra d’origine.

Iniziative che, pur nella loro semplicità si scontrano però con la società odierna del politically correct, per cui non si può parlare di Lingua Veneta, ma di dialetto; la società del multiculturalismo, dove per non offendere la minoranza, si debba mettere una pietra sopra alla cultura della maggioranza della popolazione.

Ecco dunque che mentre l’UNESCO riconosce ad esempio, la Lingua Veneta, lo stato italiano si oppone ancora con forza a legittimarla.

Proprio per questo nello Statuto Veneto, da poco approvato, aspetti quali l’essere Popolo Veneto, avere una Lingua, una cultura e dei valori ispirati alla Cristianesimo, sono stati ben sottolineati ed evidenziati nei primi articoli.

Piccoli passi, ma determinanti per ribadire la nostra appartenenza al Popolo Veneto, con le sue peculiarità e valori non negoziabili.

<<per questo – aggiunge Stival a conclusione del suo intervento- l’associazionismo che promuove iniziative in tal senso, avrà sempre il sostegno della regione. Ecco dunque che l’opportunità di essere qui questa sera, per sostenere la nascita di questo nuovo gruppo, ci renda ben lieti e non possiamo quindi che augurarvi un Buon Lavoro!>>.

PROSSIMO INCONTRO:

QUESTA SERA ORE 20.30

PRESSO L'Agriturismo "Ai chiostri Da Camino"

TITOLO "IDENTITA' VENETA: LA FORZA DEI NOSTRI SINDACI"

interverranno: MASSIMO BITONCI Sindaco di Cittadella

ANDREA SUSANA Sindaco di Portobuffolè

ANGELA COLMELLERE Sindaco di Miane


VI ASPETTIAMO!!


giovedì 17 novembre 2011

INTERVENTO DEL SEN. MAZZATORTA AL SENATO: "...Faremo un'opposizione vigorosa..."

"Signor Presidente, colleghi senatori, signor Presidente del Consiglio, domenica la Spagna andrà alle elezioni politiche, pur vivendo - come noi - un periodo molto difficile, con una disoccupazione pari al 21 per cento, ben superiore al doppio della media europea. Eppure, la Spagna democratica, nonostante la forte protesta degli indignados - quelli veri, non come quelli che abbiamo noi - reagisce a questa situazione di crisi economica e politica ridando la parola al popolo sovrano: il Governo Zapatero si è dimesso, con quattro mesi d'anticipo rispetto alla naturale scadenza della legislatura, ed il principale partito dell'opposizione dal luglio 2010, anziché proporre grandi ammucchiate - a differenza di quanto accaduto da noi - ha chiesto di poter votare, sostenendo che solo un ritorno alle urne avrebbe cambiato la situazione del Paese.
Nel nostro strano Paese, invece, nonostante l'articolo 1 della Costituzione - sulla quale tra l'altro il Presidente del Consiglio ed i suoi Ministri hanno giurato - dica che la sovranità appartiene solo al popolo, si evita la strada maestra delle elezioni e si crea un mostro da laboratorio.
Le pressioni sovranazionali non hanno dato vita in Spagna a Governi tecnici e l'opposizione ha avanzato la richiesta di elezioni, dicendo che Zapatero era l'ostacolo che si frapponeva alla ripresa e che solo le sue dimissioni, con il conseguente ritorno alle urne, avrebbero potuto cambiare la situazione.
Fra la via trasparente e democratica della Spagna e quella ambigua e tecnocratica della Grecia, noi abbiamo imboccato la seconda. In quel Paese, come sapete, si è costituito il Governo di Lucas Papademos, vice presidente della Banca centrale europea; ora, in Italia, anche noi abbiamo il nostro Governo con Mario Monti: entrambi, Papademos e Monti, sono esponenti della tecnocrazia di Bruxelles.
C'è in tutto questo, dietro questi due direttori, un complotto dei poteri forti? Non ne abbiamo le prove, ma i saggi ci dicono che un indizio è un indizio, due indizi sono due indizi, ma tre indizi iniziano ad assumere valore di prova: staremo a vedere se tra poco arriverà anche il terzo indizio di questo complotto.
Il «Financial Times», quel giornale che non è mai stato tenero con il Governo Berlusconi, scrive testualmente che i policy maker dell'Eurozona hanno deciso di sospendere il corso della democrazia, perché la ritengono una minaccia mortale per l'Unione monetaria: una sospensione delle regole della democrazia in nome dello spread.
L'economista Giulio Sapelli, che il professor Monti conosce molto bene, il 29 settembre, ai microfoni della radio della Confindustria, diceva con drammatica schiettezza che la democrazia parlamentare è il nemico dei mercati e non è idonea a governare il Paese: i mercati dunque non amano la democrazia, ma amano lei, signor Presidente del Consiglio, amano mister Monti.
Noi della Lega invece amiamo la democrazia: noi amiamo la sovranità popolare che deve essere nelle mani del popolo. In questi giorni la tecnocrazia ha vinto sulla democrazia. Noi siamo per il primato della politica, non per il primato della tecnoburocrazia sulla politica. Il Governo dei tecnici, dei tecnocrati è segno di una sconfitta di questa politica, resa sempre più debole e subalterna.
Nella Prima Repubblica i Governi erano determinati dai partiti, nella Seconda i Governi erano scelti dai cittadini, e oggi, in questa Terza Repubblica che si è aperta, i Governi sono scelti dagli investitori e dalle banche. E lo schieramento di centrodestra e di centrosinistra si presentano uniti in un connubio surreale, dopo una perenne rissa durata per tutto il periodo della Seconda Repubblica.
Colleghi senatori, vi guardo uno ad uno, tre anni e mezzo che lavoriamo fianco a fianco, e mi chiedo cosa possano avere in comune in materia di giustizia, per esempio, il senatore Longo del Popolo della Libertà con i senatori Carofiglio o Maritati del Partito Democratico o il senatore Castro con il senatore Nerozzi, in materia di lavoro. Mi chiedo come si fa a governare assieme. Quando inizieranno i problemi seri, sui temi seri, quando parleremo di riforma del sistema previdenziale, di pensioni di anzianità e di contrattazione territoriale, mi chiedo come Maurizio Castro potrà esprimere un voto uguale a quello dei senatori Nerozzi o Treu.
Voi allargate le braccia, ma credo che altrettanto dovrebbero fare i cittadini che ascoltano.
E ancora una volta in questo Paese si rispolvera il falso mito del salvatore della patria, l'uomo della provvidenza nell'immaginario degli italiani con la sobrietà del suo loden verde a cui è attribuita una missione salvifica.
Vi attendiamo nelle Commissioni e in Aula alla prova dei fatti.
Decidere sulle pensioni, sul mercato del lavoro, sull'immigrazione, signor Presidente, quando il messaggio degli elettori nel 2008 era stato chiaro, significa decidere politicamente su ambiti importanti del nostro Paese. Vedremo come farete a tenere assieme questa stravagante maggioranza e noi evidenzieremo tutte le vostre contraddizioni e incoerenze. Faremo un'opposizione vigorosa esercitando tutti gli strumenti e i diritti dell'opposizione, rispettando il mandato affidatoci dalla maggioranza degli elettori nel 2008 e che è stato tradito da tutti tranne che da noi..."

Sen. SANDRO MAZZATORTA

Gruppo Lega Nord Padania al Senato

martedì 15 novembre 2011

In Italia ci sono solo cinque regioni con il residuo fiscale attivo

*In Italia, solo cinque Regioni presentano il residuo fiscale attivo, ovvero danno molto di più alle Amministrazioni pubbliche (in termini di imposte, tasse e contributi) di quanto ricevono (sotto forma di trasferimenti e di servizi pubblici): sono il Piemonte (+ 1,219 mld di €); la Lombardia (+42,574 mld di €); il Veneto (+6,882 mld di €); l'Emilia Romagna (+ 5,587 mld di €); e il Lazio (+8,720 mld di €). Il residuo di quest'ultima Regione, a differenza delle altre, risente della presenza della capitale. La stima è stata elaborata dall'Ufficio studi della CGIA di Mestre ed è relativa all'anno 2007 (ultimo dato disponibile).
“La sorpresa che emerge da questa analisi non è tanto quella appena descritta – commenta il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi -ma il fatto che non sono solo i territori del Sud a beneficiare dei flussi finanziari tra lo Stato e Regioni, ma anche alcune importanti realtà del Centro Nord ed in particolar modo quelle a Statuto speciale”.
Infatti, la Toscana presenta un deficit del residuo fiscale pari a -776 milioni di € (vale a dire che nel rapporto tra dare ed avere con lo Stato centrale, i toscani ci guadagnano), mentre per la Liguria il residuo fiscale è anch'esso negativo e si attesta sui 3,304 mld di €. Le cose vanno altrettanto bene per le realtà a Statuto speciale come il Trentino A.A. (-2,177 mld €), il Friuli V.G. (-2,104 mld di €) e la Valle d'Aosta (-617 milioni di euro). Situazione altrettanto positiva la riscontriamo al Sud, dove in Sicilia il residuo fiscale è pari a –21,713 mld, in Campania si attesta a –17,290 mld di € e in Puglia a –13,668 mld di €.
“Ma la cosa più preoccupante e fortemente sentita dai cittadini del Nord – conclude Bortolussi – è l'aumento del residuo fiscale registrato tra il 2002 e il 2007. Ebbene, in Lombardia è aumentato del +47%, in Piemonte del +33% e in Veneto del +32%. Incrementi che con un serio federalismo fiscale in grado di coniugare solidarietà, responsabilità ed efficienza della spesa pubblica, dovrebbero diminuire.”

*Pierpaolo Molinengo su it.finance.yahoo.com

domenica 13 novembre 2011

"Bonjour monsieur le Président..." la provocazione dell'On. Polledri

"Bonjour monsieur le Président. Je voudrais adresser le salut de ma partie politique au lieutenant de la France qui est dehors. Je regrette...Je ne peux pas parler allemande".
E' iniziato così, ieri alla Camera in perfetto francese, l'intervento di Massimo Polledri nel corso del dibattito sulla legge di Stabilità. L'intento polemico era chiarissimo: salutare, come ha esplecitamente detto nella sua frase, "il luogotenente francese fuori", scusandosi peraltro di "non saper parlare tedesco".
Una polemica fortissima contro le ingerenze dell'asse franco-tedesco nella politica italiana che stanno portandoo in queste ore all'incarico a presidente del Consiglio del "fiduciario Ue" Mario Monti.
Polledri è però stato interrotto dal presidente che l'ha invitato a parlare italiano. Al che, Polledri ha subito ribattuto, tra gli applausi del gruppo della Lega Nord, ricordando che << in questo Parlamento, però, si è parlato francese, perchè il primo statuto che si è mutuato da quello Savoia era in francese, tanto che il primo re d'Italia non è partito con il numero uno, come doveva, ma in continuità con quello savoiardo>>.
Per poi concludere con la stoccata finale: << la lingua iniziale dello Stato italiano, con lo Statuto albertino, era l'italiano insieme al francese, quindi il francese sarà una lingua che dovremo riprendere sicuramente, viste le condizioni politiche in cui siamo>>.


PER VEDERE IL VIDEO DELL'INTERVENTO ">CLICCA QUI

giovedì 10 novembre 2011

IMPORTANTE APPUNTAMENTO!


























QUESTA SERA alle ore 20.45 presso L'Agriturismo "AI CHIOSTRI DA CAMINO" SI TERRA' UN IMPORTANTE INCONTRO CULTURALE ORGANIZZATO DAL GRUPPO STORICO "ORGOGLIO VENETO" IN COLLABORAZIONE CON LA SEZ. LEGA NORD DI ODERZO.
TEMA DELLA SERATA "I VENETI: un popolo senza storia è destinato a scomparire"INTERVERRANNO ALLA SERATA:
DANIELE STIVAL Assessore Regionale all'Identità Veneta
MARZIO FAVERO Sindaco di Montebelluna
MARCO SERENA Sindaco di Villorba
UNA SERATA DA NON PERDERE, UN'OCCASIONE PER CAPIRE E CONOSCERE LA NOSTRA STORIA, PERCHE'.... "l'albero senza radici è destinato a cadere..."

VI ASPETTIAMO!

lunedì 17 ottobre 2011

"SOLIDARIETA' IPOCRITA..."

Pubblichiamo un articolo uscito sul giornale berlinese "JUNGE FREIHEIT" il 7 ottobre scorso, in cui Richard Sulik, presidente dela Parlamento slovaccoe e Leader del partito d'opposizione, spiega perchè è contro l'ennesimo pacchetto di salvataggio a sostegno della Grecia.

"La solidarietà con cui si ostinano ad argomentare i politici europei è ipocrita.L'incapacità a pagare i propri debiti non è un terremoto o uno tsunami, eventi nei confronti dei quali l'aiuto allo Stato coinvolto sarebbe vera solidarietà.
l'insolvenza è in primo luogouna cattiva notizia per colui che ha prestato i soldi, vale a dire per il creditore, per il semplice fatto che perde o può perdere il suo denaro o una parte di esso. D'altro canto, non ha alcuna importanza se il creditore abbia prestato il proprio denaro a un cattivo debitore per sua ingenuità o per avidità rispetto ad un tasso d'interesse più alto. Quel che conta è che i creditori hanno per lungo tempo guadagnato sul debito greco, e vi hanno guadagnato parecchio, senza spartire i loro guadagni con nessuno. Ora però,qualora si arrivasse alla bancarotta dello Stato greco e alla dichiarazione di insolvenza, si temono delle perdite e , di conseguenza, i politici europei cominciano a parlare di "solidarietà". Ma si tratta di una solidarietà ipocrita! In realtà, l'unica cosa che si vuole davvero è salvare i guadagni delle banche tedesche e francesi. Mi chiedo, dunque, perchè, ancora una volta, si dovrebbero socializzare le perdite finanziare, mentre i guadagni sono già stati privatizzati? Quando si è cominciato a parlare di una sorta di paracadute per l'euro, originariamente c'era la speranza che esso potesse veramente aiutare gli stati in difficoltà. In ogni caso, stabilendo una linea di credito per la Grecia con delle precise scadenze e condizioni ( nell'insieme ciò è già avvenuto almeno due volte) si sono buttati a mare tutti i principi. Tale linea di credito è ormai solo uno strumento per generare nuovi debiti utilizzati per rimborsare vecchi debiti e per salvare i guadagni delle banche. Dopo gli accordi del 21 luglio scorso, il paracdute europeo funziona spostando il debito di uno stato su altri stati. Ed è questo che vogliamo chiamare "solidarietà"?No, è irresponsabilità! Proviamo a guardare chi è a favore di questo euro-paracadute. Si tratta del presidente della Banca centrale europea Jean Claude Trichet, del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso e del direttore dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker. Ovvio che questi signori e, con essi, altri eurocrati siano a favore dell'euro-paracadute; se non lo fossero, dovrebbero riconoscere i loro errori, cosa di cui, da quelle parti, non si usa nemmeno parlare. Perchè, per esempio, uno come Trichet dovrebbe andarsene in pensione, a ottobre, tirandosi dietro l'immagine di una perdita, per la Bce, di un bel pacco di miliardi di euro rovinandosi, in tal modo, la sua reputazione? O perchè il Presidente Barroso, dovrebbe ammettere di aver commesso un errore,avendo permesso per anni che la Grecia producesse debiti enormemente maggiori di quanto tollerato da Maastricht? Per farla breve, a Bruxelles difenderanno tutti sino alla fine quella follia che è il paracadute per la Grecia, infischiandosene dei costi economici e, a quanto pare, anche di quelli politici. Mi è anche capitato di sentirmi dire che la Commissione europea, il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea impiegano un gran numero die esperti che, di sicuro, non possono sbagliarsi. Già, già...magari, in proposito, bisognerebbe anche ricordarsi del proverbio tedesco che dice: " si canta la canzone che vuole chi ti dà il pane"; ma anche del fatto che alla maggior parte dei politici va bene fare conti falsi con l'euro e continuare a comprarsi i voti di cui hanno bisogno per campare. di conseguenza, anche gli esperti, pagati da codesti politici, continuano a pensare e sostenere quel che vien loro detto di pensare e sostenere. Una seconda osservazione: non è passato nemmeno un anno dacchè questi cosiddetti esperti hanno profetizzato che la Grecia nel 2012 rientrerà nei mercati finanziari. Nel primo pacchetto di salvataggio hanno già buttato via, senza risultati, circa 200 miliardi di euro. Penso che piuttosto che affidarsi a questi esperti, faremmo meglio ad ascoltare un pò di semplice buon senso. Anche in germani ci sono resistenze forti contro simili pacchetti di salvataggio e, per accorgersene, basta dare un'occhiata ai numerosi forum su internet. Concordo certamente con l'idea che la posta in gioco non sia solo la Grecia. Il vero punto è che, con il pretesto del salvataggio della Grecia, lassù stanno cercando di creare un vero e proprio governo centrale europeo. Con un simile governo, non ci troveremmo solo ad avere in comune l'euro, ma avremmo anche debiti comuni e tasse comuni, e a medio termine, sempre meno competenze nazionali. Paragonato a quello che hanno in mente di far nascere e di farci mandare giù,il COMECON, Consiglio di mutua assistenza economica imposto dall'Unione sovietica ai suoi paesi satelliti, non era altro che un biscottino. ma qualcuno ha finalmente chiesto alla gente se davvero vuole questa roba?"

Richard Sulik
Presidente del parlamento Slovacco

giovedì 6 ottobre 2011

INDIPENDENZA FISCALE .....ti sei mai chiesto come sarebbe se le tasse le pagassi tutte alla tua regione?

INDIPENDENZA FISCALE
Dove vanno a finire le tasse che paghi?
Ti sei mai chiesto come sarebbe se le pagassi tutte alla tua regione?

TI ASPETTIAMO
GIOVEDI' 13 OTTOBRE alle ore 20.45
presso l'Auditorium Comunale di Meduna di Livenza (TV)

relatore della serata:
MAX PARISI giornalista e scrittore
ospite:
FEDERICO CANER Capogruppo lega Nord-Liga Veneta al Consiglio Regionale

sabato 24 settembre 2011

MANOVRA FINANZIARIA: PREMIATI I COMUNI VIRTUOSI

La manovra finanziaria di ferragosto, criticata e criticabile in molti dei suoi aspetti, ha tuttavia portato a dei vantaggi non indifferenti per i comuni virtuosi del Nord: essa infatti prevede l’anticipazione, dal 2013 al 2012, dei criteri premiali di virtuosità relativi ai comuni per l’applicazione differenziata del patto di stabilità e dei tagli dei trasferimenti.
Questo sta a significare che dal 2012, per la prima volta, i Sindaci che hanno sempre speso in maniera oculata i soldi dei contribuenti verranno premiati, a differenza di quelli che fino ad ora hanno sperperato denaro pubblico e che dovranno chiedere ulteriori sacrifici ai propri cittadini a causa della loro scarsa capacità amministrativa.
Roma, per esempio, potrebbe (secondo i dati ottenuti dalle simulazioni della fondazione per la finanza dell’Anci) doversi trovare a pagare, oltre ai 450 milioni imposti dalla manovra, altri 21 milioni. Il contributo di Napoli passerebbe da 283 a 296 milioni di euro. In generale la manovra per il Sud potrebbe appesantirsi di 83 milioni di euro.
Il vantaggio sarà a favore soprattutto dei comuni di media dimensione (quelli da 5.000 a 20.000 abitanti per la maggior parte e quelli da 20.001 a 60.000 in misura minore) di Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna.
Grazie ai parlamentari della Lega Nord per la prima volta i cittadini della Padania si troveranno a pagare meno della media degli Italiani e assai meno di quelli del Centro e del Sud.

martedì 13 settembre 2011

CRISI:VA BENE CRITICARE LA POLITICA, MA LE COLPE NON SONO TUTTE SUE


Pubblichiamo un articolo apparso di recente su "La Padania" a firma di Luciano Dussin










E’ in crisi l’Occidente, lo sappiamo, questo si ripercuote in Italia, e sappiamo anche questo; le colpe non sono solo degli altri, ma anche nostre.
In questi mesi gli organi di informazione hanno attaccato la “casta” come responsabile unica dei nostri problemi. Diciamolo pure, hanno trovato terreno fertile. Però, ad essere obiettivi, il mondo della politica è un mondo che condivide le stesse miserie umane che si trovano in tutti i sistemi di convivenza organizzata. Ogni sistema ha i suoi pedofili, ladri, violenti, arroganti e così via, questo non vuol dire che tutto sia marcio, se non altro perché, nonostante tutto, la nostra società ha continuato a migliorare progredendo in continuazione. Quindi, non sono i sistemi ad essere malati, bensì lo sono molti uomini che in questi meccanismi “esercitano”.
La capacità di fare pulizia al proprio interno fa la differenza in termini di credibilità.
Purtroppo, in questi mesi molti si sono impegnati a trovare l’ipotetico responsabile dei malesseri economici che stiamo vivendo, individuando nella politica l’unico responsabile. Spiace che a questo gioco al massacro abbiano concorso giornali che, se non fossero finanziati con milioni di euro ogni anno dai contribuenti, avrebbero chiuso per fallimento, da chissà quanti anni. Per i loro editorialisti, i politici senza distinzioni, dovrebbero andarsene. Lo stesso auspico io per loro, visto che non sono nemmeno in grado di stare sul mercato senza il salvataggio dei contributi pubblici. Se poi i fustigatori della politica sono quelli che lavorano, o hanno lavorato, in Rai solo per volontà dei tribunali contro le decisioni dell’azienda stessa, e si sono fatti liquidare con milioni di euro (pensate a quanti canoni corrispondono, forse dentro c’è pure il vostro), allora siamo presi proprio male.
In realtà il male di casa nostra ha origini e responsabilità molto diffuse. Abbiamo voluto vivere per decenni sopra le nostre capacità, e ora paghiamo. Le scelte originano anche da chi si fa rappresentare da incapaci se non addirittura da gente che opera in malafede. Siamo in crisi, è vero: chiediamoci quale altro paese al mondo stia spendendo dieci miliardi die euro l’anno per mantenere un esercito di giovanotti collocati in pensione a meno di cinquant’anni di età anagrafica. Nessuno. Però noi dovremo spendere questa cifra per almeno altri vent’anni. Poveri i nostri giovani chiamati a pagare questi privilegi sconosciuti persino a Hollywood…
I partiti che hanno generato queste porcherie avevano uomini di comando eletti dai nostri cittadini. I sindacati non si opposero e rappresentano la classe lavoratrice che li designa. Quindi, le responsabilità, sono diffuse.
Quello citato è un esempio. Si potrebbe continuare ricordando che l’Italia spende più della media UE in tutti i servizi ai cittadini, ma spende di più alla voce stipendi, perché abbiamo più insegnanti, più giudici, più dipendenti comunali, provinciali, regionali, ospedalieri e nelle forze dell’ordine di tutti gli altri paesi. Abbiamo pure un esercito di invalidi con relativi accompagnatori unico al mondo. Tutto questo ha fatto comodo, ma non è sostenibile, e si vede…
Se per molti mettersi la coscienza a posto vuol dire trovare un capro espiatorio a tutti i costi, meglio se questi si chiama Silvio Berlusconi, facciano pure, ma sappiano che la situazione non cambia di una virgola. Vogliamo ricordare ancora alcune delle nostre responsabilità diffuse, che creeranno altra miseria, e che non sono imputabili alla sola “casta” ? Bene, siamo un paese che ha bisogno di recuperare almeno cinquanta miliardi di euro l’anno copiando il modo virtuoso di governare di regioni quali la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna ed il Piemonte. Eppure in occasione del referendum sulla Devolution, la maggioranza dei pochi cittadini italiani che sono andati a votare ha scelto di non cambiare nulla. Forse speravano di continuare a vivere in un sistema deficitario comprovato, ma hanno sbagliato, e oggi paghiamo tutti assieme.
La “casta” aveva proposto una riforma, ma è stata bocciata; ricordo che gli stessi giornali che continuano a criticare (quelli non ancora falliti grazie al denaro pubblico) anche allora si schierarono contro il cambiamento. Probabilmente anche essi covavano gli stessi timori verso riforme che avrebbero potuto colpirli-e anche per questo oggi paghiamo. Siamo pure un Paese senza materie prime e con poca energia elettrica prodotta. Per questo la “casta” aveva preso atto che a fronte di quattrocento cinquanta centri nucleari in funzione in tutti gli altri Pesi civili, era il caso di rivedere le nostre politiche energetiche, se non altro per evitare di finanziare posti di lavoro all’estero pagandoli con esose bollette che ci inviano i nostri fornitori di energia nucleare. Certo, è un concetto difficile da capire per un popolo che si permette di eleggere un sindaco che pretende di guidare una città povera come Napoli, portando i rifiuti in Germania, figurarsi capire il nucleare, e quindi continuiamo a pagare diventando sempre più poveri.
Che dire poi dell’ultimo referendum sull’acqua: è stato autorizzato un referendum che ha bloccato specifiche direttive Ue tendenti a mettere in gara la gestione di diversi servizi pubblici, compresa l’erogazione dell’acqua. La “casta” aveva dato delle risposte per evitare le sanzioni. Ha vinto il referendum di chi ha detto che l’acqua sarebbe stata venduta ai privati per fare cassa. Bugia clamorosa, ma come spot ha pagato. Sono passate poche settimane, e fra i sostenitori del referendum c’è già chi indica per la manovra economica la messa in gara dei servizi…
Allora facciamo un bell’esame sui nostri comportamenti e valutiamo cos’hanno generato finora. Non so se sarà possibile recuperare, certo è che siamo messi molto male. A questo punto, se qualche deficiente pensasse di continuare ad usare il parlamento per approvare leggi clientelari, sappia che i tempi sono cambiati, non sono più ammesse spese senza copertura ( i bilanci non li controlliamo più da soli…) e quindi queste nuove infamie resterebbero lettera morta.
Avete capito che quando si raggiungono i trentamila euro di debito pubblico a testa, i responsabili sono più di uno. E soprattutto, attenzione ai cattivi maestri.

LUCIANO DUSSIN

martedì 6 settembre 2011

LEGA IN FESTA

Anche quest’anno la Circoscrizione di Treviso in collaborazione con la Segreteria Provinciale organizza la Festa Provinciale della Lega Nord - Liga Veneta nei giorni 7-8-9-10-11 Settembre 2011 presso il Prato della Fiera a Treviso.

Programma:

Mercoledì 7 Settembre – ore 20,30: apertura della festa con la cena della Circoscrizione di Treviso. Saranno presenti il Sindaco Gian Paolo Gobbo, il Pro Sindaco Giancarlo Gentilini, il Segretario Provinciale Gianantonio Da Re.

Giovedì 8 Settembre
– ore 21,30: Serata di intrattenimento con selezione locale del celebre concorso di “Miss Padania”.

Venerdì 9 Settembre
– ore 21,00: Interventi dei nostri rappresentanti nelle istituzioni nazionali, regionali, provinciali e comunali.

Sabato 10 Settembre
– ore 21,00: Interventi dei nostri rappresentanti nelle istituzioni nazionali, regionali, provinciali e comunali a seguire il comizio del Segretario Federale On. Umberto Bossi.

Domenica 11 Settembre – ore 21,00: Saluti di chiusura da parte della segreteria provinciale e della Circoscrizione di Treviso, seguirà l'estrazione della lotteria con ricchi premi. Nel corso della serata intrattenimento musicale con: “Bitols One Man SHOW”.

Tutte le sere si alterneranno: il Segretario Nazionale On. Gian Paolo Gobbo, il Segretario Provinciale Gianantonio Da Re, i parlamentari On. Gianpaolo Dozzo, On. Giudo Dussin, On. Luciano Dussin, Sen. Piergiorgio Stiffoni, Sen. Gianpaolo Vallardi, l’europarlamentare On. Giancarlo Scottà, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, l'Assessore Regionale Franco Manzato, i consiglieri regionali Federico Caner, Luca Baggio, Gianpiero Possamai, il Presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, il Pro Sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini e i Sindaci leghisti della nostra provincia.

mercoledì 3 agosto 2011

"ADSL PIAVON": DOV'E' IL CONFRONTO?

Vi invitiamo a guardare il VIDEO della seduta del consiglio comunale di Oderzo, tenutosi il 27 luglio scorso.
In particolare nella 2^ parte, la "discussione" del 12° punto (nota bene)INTERPELLANZA DEL GRUPPO CONSIGLIARE "ODERZO SICURA" sulla questione "ADSL PIAVON", che potete trovare cliccando QUI ...Questo invito lo facciamo, perchè possiate rendervi conto che ancora una volta la Democrazia ed il confronto sono venuti meno....

lunedì 18 luglio 2011

CRISI FINANZIARIA: COSA STA ACCADENDO IN ITALIA?



*Mentre il grosso delle attività economiche reali e necessarie da tempo opera essenzialmente in passivo, le attività finanziarie hanno raggiunto fatturati vertiginosi. Ora però anche le banche e le finanziarie versano in grandi difficoltà. Riescono a tenere in piedi i loro schemi piramidali solo con il saccheggio sempre più aggressivo dell'economia reale. Ma più questo procede rapidamente, più si avvicina il crollo dell'intero edificio dell'economia globale.

ASCOLTA uno stralcio della trasmissione andata in onda su Radio Padania il giorno 12 luglio 2011 in cui viene spiegato cosa sta succedendo CLICCANDO QUI

*tratto da www.movisol.org


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sabato 2 luglio 2011

PONTIDA 2011: IL GRANDE RADUNO













...SOLO CHI C'ERA SUL QUEL PRATONE PUO' CAPIRE COSA SIGNIFICA APPARTENERE AD UN POPOLO, MA SOPRATTUTTO APPARTENERE AD UN MOVIMENTO POLITICO CHE SI CHIAMA "LEGA NORD"...NOI FORTUNATAMENTE C'ERAVAMO!!

giovedì 9 giugno 2011

LEGA IN FESTA!



LEGA IN FESTA!!!
La Circoscrizione Opitergino Mottense vi aspetta

Venerdì 17 e Sabato 18 GIUGNO 2011
A San Michele di Piave (Cimadolmo) presso il capannone della Polisportiva Voluntas, in via Bortolina.

Apertura stand
alle ore 19:00

Saranno presenti i nostri sindaci e amministratori!



Ospiti d'onore:
Luca ZAIA - Presidente della Regione Veneto
Leonardo MURARO - Presidente della Provincia di Treviso
Gian Paolo GOBBO- Sindaco di Treviso e segretario regionale Lega Nord Liga Veneta
Sen. Federico BRICOLO - membro della commissione "Affari Esteri - Emigrazione" al Senato

SPARGETE LA VOCE, VI ASPETTIAMO!!!

lunedì 6 giugno 2011

Intervento dell'On. Luciano Dussin agli Industriali di Treviso: "...MENO CRITICHE SIGNORI...IMPARATE A CAMBIARE GUARDANDO AI VOSTRI ERRORI.."


Pubblichiamo di seguito, l'intervento del Sindaco di Castelfranco Veneto nonchè On. Luciano Dussin,(pubblicato su La Tribuna di mercoledì 1 Giugno) in merito alla marcia di protesta degli industriali di Treviso (Unindustria)tenutasi lo scorso 27 maggio allo stadio del rugby di Treviso.

"Hanno protestato. Hanno marciato. Hanno manifestato i loro problemi. Hanno sfogato la loro rabbia. Ma, hanno capito? Il riferimento è alle critiche degli industriali veneti, sfociate in queste ore in una marcia di protesta. Si lamentano, a ragione del sistema Italia. Pagano troppo.Denunciano che il costo del lavoro è troppo alto, e per questa e altre ragioni si trovano con costi fuori mercato. Ogni giorno chiudono aziende per colpe non loro...Chi resiste lo fa bruciando risparmi accumulati in altri tempi. Altri delocalizzano.
Europa dell'est,Cina, India, Tunisia, Vietnam, qualsiasi posto va bene, purchè sia lontano dall'Italia, e soprattutto dai suoi costi. E' vero, a generare questa crisi si è messa la globalizzazione, non guidata dalla politica, che ha generato la rincorsa al ribasso soprattutto a discapito dei diritti dei lavoratori. Su questo fenomeno è già stato scritto e discusso a lungo, la Lega Nord ne aveva previsto le conseguenze dieci anni fa, i sistemi politici, anche continentali hanno subito senza reagire, e oggi non resta che piangere. Però, nonostante tutto, in Padania, globalizzazione o non globalizzazione, avremmo potuto resistere alla grande. Purtroppo le regioni del Nord Italia devono mantenere le spese del resto del Paese. Il costo di questi salassi supera i 60 miliardi di euro l'anno. A questi aiuti, che non bastano mai visto che l'impunità al Sud genera sempre maggiori appetiti, dobbiamo aggiungere altri 15 miliardi l'anno che vanno ad aumentare il debito pubblico, che ovviamente ricade nei costi complessivi di "mantenimento" affrontati dalla Padania. Quindi, 75 miliardi di euro l'anno vengono sottratti alle aree produttive del Paese per essere bruciati in assistenzialismo, in posti di lavoro inventati, in spesa senza investimenti e quindi senza lavoro vero.Se questo esborso da far tremare i polsi fosse risparmiato, in Padania potremmo diminuire il costo del lavoro e ritornare ad essere competitivi alla grande. Concetto di una semplicità unica. Concetto compreso dai cittadini che votano Lega Nord nella speranza di ottenere l'indipendenza dal sistema Italia; non ancora compreso dalla maggioranza dei cittadini del Nord che comntinuano a sperare nel cambiamento votando per i partiti italiani; desolatamente non compreso dagli industriali che hanno protestato.
Spiace, ma è così. Nessuna parola da parte degli industriali contro i ladrocini, garantiti da maggioranze parlamentari trasversali, che rubano le ricchezze dei nostri territori. Anzi, da loro pervengono atteggiamenti servili verso i simboli dell'italianità, senza se e senza ma. Allora contro chi protestano questi signori? Mah. Viene da dire che non hanno capito nulla, non hanno capito che la libertà non viene concessa se prima non la si è conquistata, costi quel che costi. No, non l'hanno capito, peggio se fosse il contrario, perchè questo attesterebbe il loro servilismo al sistema. Meno critiche signori, imparate a cambiare guardando ai vostri errori, alleatevi alle politiche della Lega Nord, perchè evitando di sparare alla schiena ai propri alleati naturali, forse, qualche battaglia si potrebbe sperare di vincerla anche assieme."

venerdì 3 giugno 2011

CETRIOLI INFETTI: SE FOSSE COLPA DELLA CINA?

Sono anni oramai che sentiamo parlare di tossi-infezioni alimentari anche con casi eclatanti come quella di cui si sta parlando proprio in questi giorni.
Molteplici sono i fattori che portano all'accentuarsi e al diffondersi di patologie, anche mortali, legate all'ingestione di cibi contaminati da microrganismi patogeni per l'uomo: maggiori controllo da parte delle Autorità Sanitarie, maggiore efficenza dei test effettuati, maggiore diffusione di merci e di microbi data dalla globalizzazione e dalla chiusura delle frontiere.
Il caso dei cetrioli infetti, ma non è chiaro se siano realmente tali ortaggi i responsabili, ha portato alla morte di 17 persone in Germania, 1 in Svezia; le persone contagiate, al 31 maggio 2011, sono 1614 ma, per le autorità tedesche, potrebbero essere più di duemila.
Una vera e propria epidemia causata dall'ingestione di prodotti contaminati con grosse quantità di un microrganismo patogeno: Escherichia Coli variante O104:H4
E.coli è un patogeno di origine FECALE, vive all'interno dell'intestino umano e animale e, SOLO se in concentrazioni elevate colonizza gli intestini producendo una tossina che, in questo caso specifico ha portato alla sindrome emolitico-uremica, ed in generale distruge i villi intestinali.
Una cosa è interessante sapere di questo patogeno: ne esistono diversi sierotipi (indicati con lettere e numeri) e molti di questi sono confinati in alcune aree del Globo e riescono a diffondersi con lo spostamenti di merci e di persone.
Stranamente la scoperta di questo particolare sierotipo di E.coli è stata fatta dai ricercatori dell'Istituto di Genomica di Pechino su campioni provenienti dalla Germania.
La domanda sorge spontanea: perchè l'Europa manda dei campioni di un sierotipo particolare (per nostra sfortuna una variante modificata e altamente resistente agli antibiotici) di batterio proprio a Pechino? Forse perchè i prodotti contaminati provenivano direttamente dalla Cina e le Autorità tedesche speravano che i ricercatori cinesi conoscessero già questo particolare microrganismo? queste notizie fanno supporre che potrebbe essere andata proprio così...
Ovviamente le Autorità tedesche ed europee in generale non ammetteranno mai questo fatto, anche se le nostre supposizioni dovessero essere fondate per due buoni motivi:

  • la ferragginosa legislazione europea su igiene, tracciabilità, rintracciabilità ed ettichettatura alimentare che costa ogni anno alle aziende SERIE che cercano di attuarla nei migliore dei modi NON FUNZIONA! Meglio, funziona solo a piacimento dei Poteri Forti che assieme alle multinazionali gestiscono la circolazione mondiale delle merci;

  • le dogane europee sono un VOLUTO colabrodo e lasciano passare prodotti non consentiti e nemmeno garantiti e li eticchettano come prodotti europei e quindi, liberi di circolare nel territorio Europeo.

Ma come può fare il consumatore italiano a salvarsi? acquistando prodotti di STAGIONE che con più certazza arrivano dal nostro Paese, il quale, almeno sul lato dei controlli dei prodotti alimentari, è il migliore in Europa!

giovedì 2 giugno 2011

DOMANI I FUNERALI

Domani pomeriggio (venerdì 3 Giugno) alle ore 16.00 presso la Chiesa arcipretale di San Giorgio a Pordenone, si terranno i funerali dell'amico Marco Pirina.

martedì 31 maggio 2011

ADDIO ALL'AMICO MARCO PIRINA


Abbiamo appreso con nostro grande dispiacere la notizia della scomparsa dell’amico Marco Pirina, stroncato nella notte di Sabato, da un infarto.
Marco Pirina è stato per tanti anni consigliere comunale di Pordenone ma soprattutto è stato un appassionato ricercatore storico. Per anni infatti, ha scavato negli archivi per portare alla luce la tragedia dell’esodo da Istria, Fiume e Dalmazia e soprattutto l’atrocità delle Foibe, ed ha costituito così nel 1988, il Centro Studi e Ricerche Storiche “Silentes Loquimur”.
I suoi scritti e il suo pensiero hanno sempre diviso e creato polemiche, come è giusto che sia quando una verità dolorosa viene riportata a galla dopo decenni d’ indifferenza. Una verità tenuta volutamente nascosta.
Pirina lascia sicuramente un ricordo indelebile in tutti quelli che come noi, avevano avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne il lavoro, fondamentale ed illuminante per chi ha lottato decenni per ricordare degnamente le vittime di quella crudele carneficina, e per chi soprattutto pone la verità davanti a tutto: colore politico, ideologia e pregiudizi.

Le nostre condoglianze vanno perciò alla moglie ed al fratello, spero che il loro dolore venga almeno in parte alleviato dalla consapevolezza che il lavoro di Marco Pirina ha contribuito a far conoscere a tutti una delle pagine più dolorose della nostra storia, e che sicuramente il suo lavoro non terminerà con la sua scomparsa, ma sarà il punto di partenza per fare definitivamente chiarezza.

Sez. Lega Nord Oderzo

Gruppo Storico "Orgoglio Veneto"