giovedì 17 novembre 2011

INTERVENTO DEL SEN. MAZZATORTA AL SENATO: "...Faremo un'opposizione vigorosa..."

"Signor Presidente, colleghi senatori, signor Presidente del Consiglio, domenica la Spagna andrà alle elezioni politiche, pur vivendo - come noi - un periodo molto difficile, con una disoccupazione pari al 21 per cento, ben superiore al doppio della media europea. Eppure, la Spagna democratica, nonostante la forte protesta degli indignados - quelli veri, non come quelli che abbiamo noi - reagisce a questa situazione di crisi economica e politica ridando la parola al popolo sovrano: il Governo Zapatero si è dimesso, con quattro mesi d'anticipo rispetto alla naturale scadenza della legislatura, ed il principale partito dell'opposizione dal luglio 2010, anziché proporre grandi ammucchiate - a differenza di quanto accaduto da noi - ha chiesto di poter votare, sostenendo che solo un ritorno alle urne avrebbe cambiato la situazione del Paese.
Nel nostro strano Paese, invece, nonostante l'articolo 1 della Costituzione - sulla quale tra l'altro il Presidente del Consiglio ed i suoi Ministri hanno giurato - dica che la sovranità appartiene solo al popolo, si evita la strada maestra delle elezioni e si crea un mostro da laboratorio.
Le pressioni sovranazionali non hanno dato vita in Spagna a Governi tecnici e l'opposizione ha avanzato la richiesta di elezioni, dicendo che Zapatero era l'ostacolo che si frapponeva alla ripresa e che solo le sue dimissioni, con il conseguente ritorno alle urne, avrebbero potuto cambiare la situazione.
Fra la via trasparente e democratica della Spagna e quella ambigua e tecnocratica della Grecia, noi abbiamo imboccato la seconda. In quel Paese, come sapete, si è costituito il Governo di Lucas Papademos, vice presidente della Banca centrale europea; ora, in Italia, anche noi abbiamo il nostro Governo con Mario Monti: entrambi, Papademos e Monti, sono esponenti della tecnocrazia di Bruxelles.
C'è in tutto questo, dietro questi due direttori, un complotto dei poteri forti? Non ne abbiamo le prove, ma i saggi ci dicono che un indizio è un indizio, due indizi sono due indizi, ma tre indizi iniziano ad assumere valore di prova: staremo a vedere se tra poco arriverà anche il terzo indizio di questo complotto.
Il «Financial Times», quel giornale che non è mai stato tenero con il Governo Berlusconi, scrive testualmente che i policy maker dell'Eurozona hanno deciso di sospendere il corso della democrazia, perché la ritengono una minaccia mortale per l'Unione monetaria: una sospensione delle regole della democrazia in nome dello spread.
L'economista Giulio Sapelli, che il professor Monti conosce molto bene, il 29 settembre, ai microfoni della radio della Confindustria, diceva con drammatica schiettezza che la democrazia parlamentare è il nemico dei mercati e non è idonea a governare il Paese: i mercati dunque non amano la democrazia, ma amano lei, signor Presidente del Consiglio, amano mister Monti.
Noi della Lega invece amiamo la democrazia: noi amiamo la sovranità popolare che deve essere nelle mani del popolo. In questi giorni la tecnocrazia ha vinto sulla democrazia. Noi siamo per il primato della politica, non per il primato della tecnoburocrazia sulla politica. Il Governo dei tecnici, dei tecnocrati è segno di una sconfitta di questa politica, resa sempre più debole e subalterna.
Nella Prima Repubblica i Governi erano determinati dai partiti, nella Seconda i Governi erano scelti dai cittadini, e oggi, in questa Terza Repubblica che si è aperta, i Governi sono scelti dagli investitori e dalle banche. E lo schieramento di centrodestra e di centrosinistra si presentano uniti in un connubio surreale, dopo una perenne rissa durata per tutto il periodo della Seconda Repubblica.
Colleghi senatori, vi guardo uno ad uno, tre anni e mezzo che lavoriamo fianco a fianco, e mi chiedo cosa possano avere in comune in materia di giustizia, per esempio, il senatore Longo del Popolo della Libertà con i senatori Carofiglio o Maritati del Partito Democratico o il senatore Castro con il senatore Nerozzi, in materia di lavoro. Mi chiedo come si fa a governare assieme. Quando inizieranno i problemi seri, sui temi seri, quando parleremo di riforma del sistema previdenziale, di pensioni di anzianità e di contrattazione territoriale, mi chiedo come Maurizio Castro potrà esprimere un voto uguale a quello dei senatori Nerozzi o Treu.
Voi allargate le braccia, ma credo che altrettanto dovrebbero fare i cittadini che ascoltano.
E ancora una volta in questo Paese si rispolvera il falso mito del salvatore della patria, l'uomo della provvidenza nell'immaginario degli italiani con la sobrietà del suo loden verde a cui è attribuita una missione salvifica.
Vi attendiamo nelle Commissioni e in Aula alla prova dei fatti.
Decidere sulle pensioni, sul mercato del lavoro, sull'immigrazione, signor Presidente, quando il messaggio degli elettori nel 2008 era stato chiaro, significa decidere politicamente su ambiti importanti del nostro Paese. Vedremo come farete a tenere assieme questa stravagante maggioranza e noi evidenzieremo tutte le vostre contraddizioni e incoerenze. Faremo un'opposizione vigorosa esercitando tutti gli strumenti e i diritti dell'opposizione, rispettando il mandato affidatoci dalla maggioranza degli elettori nel 2008 e che è stato tradito da tutti tranne che da noi..."

Sen. SANDRO MAZZATORTA

Gruppo Lega Nord Padania al Senato

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