sabato 26 novembre 2011

DAL VENETO PARTE LA RIVOLTA FISCALE l'idea è aprire un fondo di garanzia in Regione, finalmente gestito a livello territoriale

*L'iniziativa è sostenuta dai borgomastri di Vittorio Veneto,Villorba e Ponzano.

la rivolta Fiscale parte da Vittorio Veneto. La Lega Nord ripropone il cavallo di battaglia che da sempre ha permesso di conquistare consensi in tutto il Nord italia. L'idea è di aprire un fondo di garanzia presso la regione Veneto o un conto corrente nel quale i Veneti possano versare le proprie tasse. Fondo che venga finalmente gestito a livello territoriale almeno per la gran parte, spedendo a Roma solo le tasse essenziali. La rivolta fiscale del Carroccio ha già ottenuto il plauso di molti cittadini trevigiani. il segretario Giampaolo Gobbo su questo argomento è stato chiaro. " Le tasse dei veneti ai Veneti". E il segretario provinciale Gianantonio Da Re, nelle vesti di primo cittadino di Vittorio Veneto ha subito raccolto l'invito del segretario Gobbo, facendo partire la rivolta fiscale proprio dalla città pedemontana.
"Effettivamente non si può pensare che i cittadini possano continuare a pagare le tasse e non avere niente in cambio-chiosa Da Re- l'idea di un fondo chiuso per le tasse dei Veneti o di un conto corrente chiuso nel quale si può solo versare, ma in Veneto e non a Roma, è un'idea concretizzabile. E risulterebbe così che non è vero che il Veneto non paga le tasse, ma le paga direttamente in Veneto e a Venezia".
Pura fantasia? "No assolutamente. In un momento di difficoltà dello Stato, il pagare le tasse direttamente sul territorio potrebbe essere un deterrente nei confronti di questo nuovo Governo a non applicare ulteriori nuove tasse. Il Governo Monti ha addirittura cancellato subito il Ministero per il Federalismo e per noi ora a Roma sarà battaglia dura. I cittadini sono già in rivolta, non serve far percepire se la rivolta fiscale sia fattibile o meno. Non arrivano i servizi, non c'è il lavoro e non ci sono le prospettive certe. E' arrivato il momento della lotta".
Sostiene l'iniziativa di Da Re e Gobbo, anche Giancarlo Scottà, ex sindaco di Vittorio Veneto ed ora europarlamentare della Lega Nord. " Se c'è la possibilità di rendere concreta tale iniziativa, perchè non farla? Non vogliamo solo dare un segnale aia cittadini e alla politica, ma provare a concretizzare il pagamento delle tasse direttamente sul territorio". Favorevoli anche i sindaci leghisti di Villorba, Marco Serena e di Ponzano, Giorgio Granello." E' una delle ipotesi per far comprendere al Governo e alla Nazione che siamo stanchi-sottolinea Serena- il fondo in Regione o il conto corrente? Di Zaia ci fidiamo, è la Regione il nostro interlocutore principale sul territorio. E poi la sanzione per questo "errore" di pagare le tasse a Venezia e non a Roma, non è così onerosa. E forse gli amministratori locali per primi dovrebbero compiere questa azione, per dare un segnale forte". Per Giorgio Granello " questa dovrebbe essere una nostra prerogativa. dobbiamo farci sentire, tutta la gente dovrebbe seguire questo input. Ormai siamo quasi senza speranza. Una grande idea quella di uniformare il nostro Veneto anche nelle tasse e pagarle a Venezia, in un abbraccio corale al nostro Governatore Zaia".
Anche Luca Zaia, Governatore del Veneto, sostiene l'iniziativa "Quando c'è stata l'alluvione, un'anno fa, io per primo avevo chiesto di far tenere le tasse dei veneti qui nel nostro territorio. In caso di emergenza, non avremmo dovuto attendere mesi per i risarcimenti da Roma".

*Pubblicato su "La Padania" di oggi (26.11.2011) pag.14

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