IL PENSIERO ...di G. MIGLIO


l’intervento del professor Gianfranco Miglio
al 2° Congresso della Lega Nord - Bologna 6 febbraio 1994


guarda il video

Centralismo e parassitismo:due fenomeni collegati
In ogni comunità politica di tutti i tempi e di tutti i luoghi c’è sempre una certa
percentuale di cittadini che vivono sulle spalle degli altri


GIANFRANCO MIGLIO
Cari Amici Leghisti,
vi sarete accorti della rabbia, del furore con cui è stato accolto, il giorno dopo l’Assemblea di Assago, il
nostro progetto di Costituzione federale, che io chiamo il breviario di Assago, perché è un concentrato in
dieci articoli di quello che sarà l’ossatura della costituzione federale futura. Dietro ognuno di quei dieci
articoli i tecnici hanno subito capito che c’era tutto un lungo pensiero, un lungo lavoro di preparazione; e
proprio in relazione a quello, io oggi vi darò un esempio di come noi stiamo lavorando per allargare e
rifondare questo modello di costituzione federale.
Ma perché quella reazione così rabbiosa? Perché tutti si sono messi a sparare all’impazzata prima ancora di
avere letto il testo dei dieci articoli? Vedete: in ogni comunità politica di tutti i tempi e di tutti i luoghi c’è
sempre una certa percentuale di cittadini che vivono alle spalle degli altri
. Carlo Marx ha guadagnato
l’immortalità perché è riuscito a dimostrare il modo con cui i proto-imprenditori capitalisti sfruttavano il
proletariato industriale. Poi sulla base di quella dottrina è stato costruito un sistema in cui una gigantesca
burocrazia sfruttava i pochi cittadini dell’Unione Sovietica che lavoravano e producevano.
Il grado di civiltà politica di un Paese dipende dal modo con cui si riesce a limitare la quantità e la presenza
dei parassiti. I parassiti sono nella società così come sono sugli animali. Chi di voi ha un cane o un gatto sa
che a un certo punto, se i parassiti crescono al di là di un certo limite l’animale muore. E muore una società.
Ci sono esempi storici di società che sono scomparse per eccesso di parassitismo.
Chi è il parassita? Il parassita è colui che non produce ricchezza, ma vive consumando quella prodotta dagli
altri. Questa è la definizione più lineare del parassita. Parassiti sono i conquistatori di un tempo. I Turchi, per
esempio, sono stati nel tempo i più formidabili organizzatori dell’azione politico- militare e dello
sfruttamento dei vinti. Un tempo il vinto doveva lavorare per il vincitore. Poi la civiltà politica a poco a poco
ha ridotto queste presenze, ma ci sono ancora delle tracce di questa dominazione. Ora, la reazione rabbiosa
che noi abbiamo dovuto fronteggiare è dipesa del fatto che coloro i quali sanno per quali canali più o meno
oscuri arrivano nelle loro tasche i danari di cui godono, la ricchezza di cui godono, sono prontissimi a capire
se c’è un pericolo di taglio di quei canali. E la costituzione federale è una classica costituzione fatta contro il
parassitismo. Non c’è nella storia e nel mondo un Paese a regime federale che presenti il grado di
parassitismo e di corruttela di cui siamo “beneficiati” noi oggi.

D’altra parte, la reazione è anche comprensibile. Perché sono antifederalisti e sono centralisti? E tirano fuori
le icone, i santi, la patria che piange perché viene minacciata nella sua integrità? Perché centralismo e
parassitismo sono due fenomeni strettamente collegati fra di loro. Io devo scusarmi con voi se oggi parlo di
pidocchi, cioè di parassiti. Ma cosa volete farci... Il Paese che siamo chiamati a cercare di cambiare è fatto
così: è un Paese ammalato da un esercito di pidocchi. Senza mutare il sistema costituzionale centralizzato,
noi non riusciremo a sopravvivere (...).

(CONTINUA)