martedì 31 agosto 2010

ANCHE UN SEMPLICE PAVE' PUO' CREARE INDECISIONE


In questi mesi gli opitergini e non solo, hanno potuto ammirare “l’opera” di degrado perseguita nei confronti della città dall’amministrazione comunale, che raggiunge il culmine nel Foro Boario.
La Piazza Foro Boario si ritrova con il pavé sollevato e pieno di buche, da una parte, ed “aggiustato” grazie ad un abile lavoro di “taglia e cuci”, dall’altra.
I tasselli della pavimentazione, causa usura del tempo, si stanno completamente staccando dal fondo lasciando spazio a buche pericolose e pietre vaganti ancor più rischiose.
Come molti cittadini avranno constatato il pavimento sconnesso porta le persone ad inciampare e a cadere rovinosamente a terra; stiamo parlando poi di una zona fortemente frequentata soprattutto nelle giornate del mercoledì, quando qui si tiene il mercato settimanale ed è quindi plausibile che un incidente del genere possa verificarsi.
Molti poi si domandano, come sia stato possibile sistemare il pavé in via Umberto I° così celermente, ma ancora non si sia fatto nulla per il Foro Boario, dato che nel periodo di inizio dei lavori la situazione al Foro era già problematica. L’unica soluzione trovata? Antiestetiche gettate di cemento sui buchi!!! Non certo un bel lavoro, e come se non bastasse non sono nemmeno stati tappati tutti. Proprio un bel segno di benvenuto ai visitatori di “Opitergium” che qui parcheggiano la macchina per raggiungere Piazza Grande e tutti i negozi e uffici del centro storico.
La disparità di trattamento fra via Umberto I ed il foro non trova una soluzione logica anche se probabilmente il Giro d’Italia ha contribuito sulla scelta, ma saremmo forse troppo cattivi a pensare una cosa del genere…
Speriamo vivamente che ancora una volta l’amministrazione non usi la scusa degli “innumerevoli” interventi già realizzati o del patto di stabilità e si metta al lavoro per trovare (ma già sa come fare) una soluzione organica che riporti a nuovo splendore il Foro Boario.

lunedì 30 agosto 2010

ECCO LA BOZZA DEL NUOVO STATUTO VENETO


Il capogruppo della Lega Nord al consiglio regionale, Federico Caner, assieme al capogruppo del Pdl, Dario Bond, hanno presentato la propria proposta di revisione dello Statuto regionale. L’architettura dello Statuto si caratterizza per l’approccio federalista e pone in risalto la distinzione tra la Regione intesa come istituzione e il Veneto inteso come patrimonio del popolo veneto.
Tra i punti più rilevanti presenti nella bozza c’è sicuramente la riduzione del numero dei consiglieri regionali, che dovrà essere definito dalla legge elettorale, nel rispetto di tutte le rappresentanze delle province più piccole. In secondo luogo è stata introdotta la questione di fiducia, che il Governatore può porre su atti e provvedimenti inerenti anche all’attuazione del programma di governo, anche per scongiurare l’eccessivo uso di manovre ostruzionistiche che comportano inefficienza e che impediscono l’approvazione delle leggi che servono ai veneti in tempi certi e rapiti.
Un capitolo importante è poi quello relativo al principio di federalismo a geometria variabile per gli enti locali, che avranno la possibillità di richiedere ulteriori competenze amministrative.

Per leggere l'intera bozza dello statuto regionale cliccate qui

mercoledì 25 agosto 2010

NUOVO STATUTO VENETO....ALLA CATALANA


E' di questi giorni la polemica scaturita dai maggiori giornali nazionali e locali, in merito alla proposta di Statuto della Regione Veneto promossa da Lega e Pdl.
Una proposta ritenuta razzista per il principio del "prima i veneti" e considerata pericolosa per la sua possibile deriva verso un modello Catalano.
Proprio in riferimento al probabile accostamento allo statuto Catalano, proponiamo un commento di un lettore, apparso su Il Corriere del Veneto del 19 Agosto scorso.

LINK ALL'ARTICOLO: "Il sogno (im)possibile del Veneto alla Catalana"...

Un articolo che consigliamo di leggere, poichè esprime chiaramente da dove deriva il desiderio di Autonomia che da tanti anni attraversa la nostra Regione.
Un aspetto che ancora molti faticano a comprendere, ma che è insito nell'essere e sentirsi Veneto.

sabato 21 agosto 2010

OPITERGIUM O GIUNGLA?


Da un po’ di tempo raccolgo le lamentele della gente che vive nel comune di Oderzo per il modo in cui sono tenute le nostre strade, dove lo sfalcio dell’erba è stato eseguito una sola volta o addirittura mai. In alcuni luoghi l’altezza delle erbacce è più alta delle automobili, per non parlare poi della proliferazione degli animali tipo bisce o ratti che nell’erba alta trovano il loro habitat. Le erbacce nascondono poi un’altra triste realtà e cioè l’abbandono di rifiuti di ogni genere che costantemente l’inciviltà produce. E questo non succede solo nelle piccole strade che attraversano la campagna opitergina, ma anche sulle strade principali, percorse anche da chi Oderzo la deve visitare: proprio un bel biglietto da visita!
Caro sindaco, cosa pensa di fare per risolvere questi problemi? Non ci risponda sempre nella stessa maniera e cioè che mancano i soldi e c’è il patto di stabilità che blocca!
Aprendo i giornali di questi giorni leggiamo come il comune di Meduna sta investendo nel fotovoltaico, come sta facendo il comune di Fontanelle, che ora grazie anche ad un contributo dell’Inail sistemerà scuole e palestra, il comune di Ponte di Piave sta istallando le telecamere per la sicurezza, a Salgareda hanno sostituito i vecchi scuolabus , a Chiarano dopo aver investito sul fotovoltaico stanno sostituendo i vecchi lampioni stradali con lampade di nuova generazione a led, a Gorgo al Monticano stanno realizzando marciapiedi e pista ciclabile lungo tutta la Postumia. Mi sembra che anche questi comuni siano alle prese con il patto di stabilità.
Da buon padre di famiglia come lei si proclama, poteva risparmiare con la festa dello sport o la rievocazione storica, dirottando i soldi delle sponsorizzazioni su progetti che riguardassero ad esempio la manutenzione delle strade, o invece di svendere al miglior offerente metri cubi di cemento in cambio di lavori senza un minimo di priorità e progettualità si poteva investire il ricavato di queste operazioni su degli impianti fotovoltaici che davano da subito un risparmio sulle bollette di energia che il Comune deve pagare e, con i contributi che lo stato (GSE) mette a disposizione, si potevano fare quei lavori che si rendevano necessari.

Il Segretario
Lega Nord Liga Veneta Oderzo
Policarpo Pezzutto


VOLETE VEDERE CON I VOSTRI OCCHI LA DIFFERENZA FRA ODERZO ED I COMUNI LIMITROFI? CLICCATE QUI

ARRIVA L'OPPOSIZIONE ANCHE IN CONSIGLIO??? FORSE...

E’ con soddisfazione che leggo sui quotidiani locali le prese di posizione del coordinatore del PDL Marcello Ferri e del neoeletto coordinatore del PD Andrea Erboso, al quale auguro un buon lavoro, nei confronti del sindaco Pietro Dalla Libera.
Critiche e perplessità che la Lega Nord ha sempre reso pubbliche sin dai primi giorni di insediamento di questa amministrazione, la quale si vantava e gridava ai quattro venti di essere una lista civica, che dimostrava tutta la contrarierà verso i partiti, avendo però al suo interno un assessore che era il candidato sindaco dell’allora Forza Italia Francesco Montagner e di un assessore pure vicesindaco che era il candidato del PD Bruno De Luca, senza contare poi i numerosi rappresentanti politici inseriti nei CDA nominati dal sindaco; solo la Lega Nord, primo partito ad Oderzo, è rimasta fuori da questo minestrone politico, questo per far capire che in questi quattro anni ad Oderzo ha amministrato una coalizione formata dalle liste che appoggiavano Dalla Libera, dal PDL e dal PD.
Spero che ora con queste uscite pubbliche fatte dai coordinatori del PDL e del PD si voglia fare chiarezza e si metta in primo piano il bene di Oderzo e non la vanità e l’orgoglio di solo alcune persone, non è mai troppo tardi, importante è che non ci si dimentichi velocemente di queste parole e che lo stesso sbaglio venga magari ripetuto tra pochi mesi, ma sono sicuro che su questo gli opitergini saranno vigili e sapranno chi premiare.
Noi della Lega Nord quando amministravamo Oderzo, cercavamo sempre di dare spazio alle minoranze che sedevano sui banchi di Ca’ Diedo, basta andare a vedere chi faceva parte dei CDA nominati da Covre e da Pujatti, sempre basandosi sulle capacità delle persone, il sindaco Dalla Libera però non conosce questi principi, ma sta amministrando Oderzo col pensiero di coprire posti importanti mirando solo alla prossima campagna elettorale.
Questa visione di politica ha portato Oderzo all’immobilismo progettuale, senza fare una graduatoria su investimenti e lavori da eseguire, e ora ci troviamo a dover cementificare la città svendendo il verde per realizzare opere improvvisate senza valutare impatti ambientali, priorità e vere utilità.


Il segretario
Lega Nord Liga Veneta Oderzo
Policarpo Pezzutto

giovedì 19 agosto 2010

PURA E SEMPLICE PROPAGANDA!


Ci è sembrato fuoriluogo l'intervento del Sindaco Dalla Libera alla vigilia del terzo anniversario della strage di Gorgo al Monticano. Fuori luogo e strumentale.

Già negli interventi dei giorni scorsi avevamo puntualizzato l'incapacità di questa amministrazione di rispondere con rapidità ed efficacia alle esigenze della città in materia di sicurezza, oggi ancora una volta, tirati nel dibattito politico dalle affermazioni del Sindaco ribadiamo alcuni concetti, sui quali non si può fare demagogia e li esponiamo per punti:

  • I dati divulgati dalla prefettura e riportati nei quotidiani dimostrano che i reati considerati 'minori' ma più vicini alla gente come le rapine e i furti in case e negozi sono raddoppiati rispetto al 2006.

  • Dal 2007 giacciono nelle casse comunali 30.000 euro per l'acquisto di telecamere per la videosorveglianza locale che l'amministrazione ancora non ha deciso di spendere perchè non ha un progetto.

  • Il progetto provinciale sulla videosorveglianza (che è indipendente da quello comunale) è in dirittura d'arrivo, il Sindaco ha avuto le conferme dalla Provincia e i finanziamenti sono già arrivati nel territorio.

  • I finanziamenti per l'ampliamento della caserma dei carabinieri di Oderzo sono stati ottenuti dalla Regione Veneto ( 500.000 euro a fondo perduto) grazie all'interessamento dell'Assessore regionale Manzato e dall'amministrazione leghista dell'allora Sindaco Pujatti, pertanto è giusto che Dalla Libera parli dell'opera come di un'opera da lui realizzata, ma che smetta di dire che chi lo ha precdeduto non aveva mosso un dito. Il Sindaco, dal canto suo, aveva la possibilità di attivarsi affinchè la Tenenza dei carabinieri diventasse Commissariato con un maggiore impiego di agenti sul territorio, scelta che non ha fatto.

  • Le ronde, che partirono spontaneamente nel 2007 da gruppi volontari di cittadini, vennero derise dal Sindaco perchè ad organizzarle era la Lega Nord. Venivano ritenute inutili. Ciò nonostante i cittadini hanno continuato a presidiare il territorio convinti che ogni piccolo gesto per la comunità potesse aiutare ad ottenere risultati nel campo della sicurezza. Oggi se Oderzo ha gli Osservatori Volontari Opitergini lo deve ad un Ministro della Lega, che con il decreto Maroni lo ha reso possibile grazie alle richieste che gli sono arrivate dal territorio, proprio da quei cittadini che il Sindaco aveva irriso.


  • Quando il Sindaco, nel suo intervento, parla di amministrazioni che per affinità politica non si scagliano più contro il Governo, di gente che fa tante chiacchiere ma che non combina nulla, lo invitiamo a riflettere sul fatto che comuni come Motta di Livenza, Ponte di Piave, Portobuffolè i fatti li stanno facendo indipendentemente dal loro colore politico. Il Sindaco dovrebbe inoltre informarsi maggiormente e lavorare più a stretto contatto con i colleghi del comprensorio, allora sarebbe aggiornato sull'andamento dei progetti comuni (come quello della sorveglianza provinciale) ed eviterebbe di fare brutte figure in pubblico. L'articolo di oggi testimonia ancora una volta che l'unico che si perde in chiacchiere è il Sindaco Dalla Libera, chiacchiere che non convincono più nessuno.
    Il 21 agosto è una data da ricordare e non da strumentalizzare, le scaramucce politiche lasciamole agli altri giorni dell'anno, ora è meglio lasciar parlare un rispettoso silenzio.


    Michele Sarri - Capogruppo LN-LV Comune di Oderzo
    Policarpo Pezzutto - Segretario LN-LV Sezione Oderzo
    Gianluigi Casagrande - Segretario LN-LV Circoscrizione Opitergino-Mottense

    sabato 14 agosto 2010

    DALL’ASCOLTO DEI CITTADINI PARTE L’AZIONE CONCRETA DELLA LEGA


    Lunedì 02 agosto, presso “I Laghetti” di Rustignè, si è tenuta una cena informativa sui temi dell’agricoltura e della caccia. Evento voluto e organizzato dalla sezione della Lega Nord di Oderzo , dopo aver raccolto la richiesta di numerosi cacciatori e agricoltori della zona .
    All’avvenimento erano presenti l’Assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato, l’Assessore regionale alla Caccia Daniele Stival, l’Assessore provinciale alla Caccia e Pesca Mirco Lorenzon e un gruppo di circa 100 persone fra cacciatori e agricoltori. Ospite inoltre della serata è stato il Presidente del Consiglio Regionale Veneto Clodovaldo Ruffato.
    Dopo il saluto e l’introduzione del Segretario della Lega Nord di Oderzo, Pezzutto ha preso la parola l’Ass. Manzato che ha incentrato il suo intervento sulla “rivoluzione” che sta avvenendo a livello di “Veneto Agricoltura”, ossia la riduzione del numero di dirigenti risparmiando così molte risorse che la Regione reindirizzerà per interventi concreti al settore agricolo. Altro aspetto trattato è stata l’istituzione dello “Sportello Unico”: da ora in poi gli agricoltori per le pratiche burocratiche, dovranno rivolgersi ad un unico sportello, si arriverà così a guadagnare tempo prezioso e a sburocratizzare il comparto. Saranno istituiti vari servizi di credito per un aiuto economico del settore agricolo. L’Assessore ha inoltre marcato l’importanza che ha per la Regione la valorizzazione di tutti i prodotti tipici locali a partire dai vini, non solo bianchi (Prosecco), ma puntando nei prossimi anni sulla promozione dei rossi del territorio.
    La serata è poi entrata nel vivo grazie all’intervento dell’Ass. Stival, dove è emerso quanto il settore della caccia e i cacciatori stessi, siano spesso contestati da associazioni ambientaliste e non, associazioni che non si rendono conto di quanto la pratica della caccia sia fondamentale per la salvaguardia del territorio soprattutto per quanto riguarda la caccia ai cosiddetti “nocivi” , ossia quelle specie (volpi, nutrie, corvi ecc.) che danneggiano le coltivazioni e ammazzano animali creando danni monetari sia agli allevatori, sia alle numerose famiglie che per uso personale tengono animali da cortile. Per le disposizioni date da alcuni Istituti Nazionali ( I.S.P.R.A. , TAR regionali..) la caccia ai cosiddetti “animali nocivi” non è permessa e i danni causati si ripercuotono così sulla Regione che ogni anno è costretta a sborsare 500 mila euro.
    Anche l’intervento dell’Ass. Lorenzon ha esplicato evidenze fondamentali: il territorio trevigiano è ricco di zone industriali ed abitate che male si conciliano con la pratica della caccia; per questo motivo è fondamentale che i cacciatori adottino delle pratiche di caccia corrette e rispettose, inoltre sarebbe doveroso poter limitare la pratica ai non residenti nel territorio trevigiano
    Sia l’Ass. Stival che Lorenzon hanno più volte ribadito come sia necessario che il federalismo si estenda anche alla caccia, ovvero dovrebbero essere Provincia e Regione a definire quali siano gli animali “nocivi”, quale il rapporto fra territorio e numero di cacciatori, quali i periodi di caccia ottimali, in quanto ogni territorio ha le sue peculiarità difficilmente gestibili a livello centrale.
    Alla fine degli interventi si è dato spazio al dibattito grazie al quale molti dei presenti in sala, hanno potuto rivolgere domande e suggerimenti agli amministratori presenti, un chiaro segnale di come solo la Lega Nord riesce a creare un legame stretto tra la politica ed il territorio, tra l’amministratore e la sua gente.

    lunedì 9 agosto 2010

    IN VENETO PRIMA MONDIALE: CENTRALE A IDROGENO

    Da molti l'idrogeno è indicato come il vettore energetico del futuro e il 12 luglio a Fusine(Ve) il futuro è diventato realtà! Infatti è stata inaugurata la prima centrale a idrogeno del mondo di dimensioni industriali.
    Quasi da non crederci, una energia veramente pulita che sembrava destinata unicamente a pochi prototipi di auto superlusso.
    Invece questa centrale, realizzata in collaborazione con Enel e istituzioni locali e regionali, è il coronamento di un ambizioso progetto. Ha una potenza di 16MW e l'energia prodotta sarà sufficiente per i bisogni energetici di 20.000 famiglie evitando le immissioni di anidride carbonica per 17.000 tonellate.
    Strategica la localizzazione dell'impianto. Infatti sorge nell'area adiacente al Petrolchimico di Porto Marghera dove l'idrogeno esce come sottoprodotto delle lavorazioni. Questo ha risolto il problema del reperimento dell'idrogeno, il quale ha un alto costo di produzione. Tutto questo permette la successiva produzione di energia elettrica e calore. Quest'ultimo, presente nei fumi di scarico, produce vapore ad alta temperatura che viene inviato alla vicina centrale a carbone per ampliarne il rendimento. Il procedimento è sostanzialmente privo di emissioni.
    Finalmente! Una ventata di innovazione e modernità. Il connubio tra ricerca ed enti pubblici è possibile e porta a risultati di prestigio.
    Auguriamoci che questo vento di progresso pulito continui a soffiare.

    domenica 1 agosto 2010

    Reperti...MOLTO romani!

    La rievocazione storica è terminata da circa un mese e mezzo, ma nel piazzale del centro ricreativo di Rustignè, dov’era stata allestita la caupona, sono rimaste numerose strutture e pezzi facenti parte dell’intera scenografia.
    La struttura nata come scuola, diventata alla chiusura della stessa magazzino, con l’arrivo dell’amministrazione Covre è stata pulita e ristrutturata, investendo per questo un bel po’ di denaro e data in gestione al gruppo che in quel momento rappresentava il paese di Rustignè.
    Gli sforzi dei volontari per sistemare il giardino e rendere vitale il centro ricreativo sono diventati inutili: ora il centro si è trasformato in una discarica abitata da ratti che vivono sotto le strutture rimaste nel giardino a pochi metri di distanza da un’altalena dove ormai i bambini non vanno più a giocare proprio per l’incuria lasciata.
    Per non parlare poi dei danni dopo l’ultimo forte temporale del 18 luglio che ha sparso rifiuti dappertutto, pezzi di telo che ora si trovano disseminati nei campi circostanti, una struttura che potrebbe cadere e magari ferire le persone che frequentano il centro ricreativo, che è sede di diverse associazioni.
    Spesso l’assessore Zorz, sia prima che durante la festa romana, come pure il sindaco Dalla Libera, erano presenti a Rustignè nei lori abiti romani… e ora dove sono finiti? Si presentano solo per stringere mani ed elargire sorrisi nella ricerca sfrenata del consenso!!! Ricordiamo che il prossimo anno Oderzo andrà al voto… anche se la campagna elettorale delle liste “civiche” del sindaco Dalla Libera non è mai finita. Vi chiederete perché civiche è virgolettato… beh per chi non lo sapesse o ancora fa finta di non vedere bene le cose il nostro sindaco ha militato nella vecchia Democrazia Cristiana, impronta che il sindaco non ha mai perso, e una volta eletto ha assegnato assessorati e cariche a Pdl e Pd, non nell’ottica di apertura a tutte le forze politiche, ma solo come pagamento dell’accordo elettorale sottobanco fatto per mandare a casa la Lega Nord nel 2006.
    E proprio per cercare voti e non scontentare nessuno fa finta di non vedere i problemi e lascia situazioni come quella del centro ricreativo di Rustignè.
    Un buon padre di famiglia non gestisce così le cose, ancora meglio se sono cose pubbliche. Non si coinvolgono e adoperano le associazioni per l’apparire personale e poi si scaricano lasciandole abbandonate, con numerosi problemi di logistica da risolvere.
    Le associazioni di volontariato sono un bene incomparabile per la nostra società, esse molto spesso arrivano dove le istituzioni non arrivano e, a Rustignè, queste tengono in vita una frazione troppo frequentemente dimenticata dal comune riempiendo la vita sociale del paese con molte manifestazioni e con un centro dove gli anziani si ritrovano la domenica per giocare a carte e a tombola e per questo devono essere valorizzate e sempre ringraziate.