sabato 21 luglio 2012

"FISCAL COMPACT E MES (fondo salva stati): UN CAPPIO AL COLLO DELLA NAZIONE!"


Intervento- Dichiarazione di Voto Camera dei Deputati On. Massimo Bitonci

Signor Presidente, onorevole Ministro, onorevoli colleghi,
temi di questa portata e complessità, come il fiscal compact e Fondo Salva Stati o MES, non possono essere trattati con questa superficialità e sinceramente deludente la sua relazione di ieri in commissione - Ministro Grilli - una relazione priva di risposte sui reali problemi sollevati dalla Lega Nord ma anche da molti altri colleghi anche della maggioranza che sostiene il Governo Monti.
Una trattazione in commissione e in aula di sole poche ore per un tema così importante.
Oggi state commettendo un grave errore sottovalutando la portata di questo provvedimento.
Queste sono decisioni che condizioneranno per sempre la nostra vita e quella dei nostri figli; decisioni che cambieranno la nostra autonomia in sede economica, di bilancio e fiscale.
Una unità economica e politica che non esiste, rendetevene conto!
Questa è una irrevocabile cessione di sovranità nazionale` a favore di organismi comunitari, ma legittimati da chi?
Dal popolo forse? No di certo!
Il popolo - signor Presidente - è lontano mille miglia da quei centri di potere deiburocrati europei, che però voi conoscete molto bene, e che decideranno anche per tutti noi.
L'Euro una grande invenzione, dei poteri forti dell'Europa, così grande che ha dimezzatosubito il potere d'acquisto delle nostre famiglie e colpito le nostre aziende.
Euro che ci ha scippato la possibilità di svalutare la nostra moneta, la lira, la vecchia lira, ma che in un periodo di grave recessione come questo, avrebbe permesso un rilancio delle esportazioni ed una maggiore competitività delle nostre imprese.
Caro Presidente Napolitano, Lei ci ha preso in giro, Lei ci ha fatto credere che loSpread fosse il male di tutti i mali e che l’unico Governo legittimamente eletto dai cittadini, andasse rimosso a tutti i costi.
Adesso che lo spread è tornato a ben 500 punti sui Bund Tedeschi, cioè peggio dell' ottobre scorso, cosa racconterà al Paese?
Questo vale anche per  il Presidente Monti che doveva aver vinto la sua battaglia contro lo Spread, solo con l'annuncio del fondo salva stati, ed ora si ritrova nella stessa situazione che ha portato alle dimissioni del Governo precedente, e ciò, avviene solo tre settimane dopo che tutti i maggiori quotidiani italiani avevano lodato il "prodigio" di Monti al vertice Europeo di Bruxelles.
In realtà il vertice non ha prodotto alcun successo se non impegnare i cittadini italiani a pagare decine di miliardi, che andrete a cercare nelle tasche dei cittadini.
Con il fiscal compact è previsto il pareggio bilancio in maniera rigida, misura che anche noi della Lega valutiamo positivamente, abbiamo votato con convinzione il pareggio di bilancio in costituzione, ma purtroppo non finisce qui, ci siamo impegnati anche, e non sappiamo se ridere i piagere, alla riduzione del debito pubblico di 1/20 anno e cioè di 40 miliardi all’anno, il presidente Monti ci deve spiegare come farete a rispettare questi parametri senza alzare ancora le tasse.
Dove li prenderete questi 15 miliardi all'anno che dobbiamo versare subito, e i restanti 125 in 5 anni per il MES, cioè il nostro contributo alla costituzione del Fondo Salva Stati.
Con un  Debito pubblico che è arrivato a 1.966 miliardi,  17 miliardi da aprile a maggio di quest'anno, e con le previsioni del Fondo Monetario Internazionale che attestano il debito italiano al 125,8% nel 2012 e al 126,4 % nel 2013, cioè 2,5 e 2,6 punti percentuali in più rispetto le stime.
Con interessi passivi sul debito che a fine anno supereranno i 100 miliardi di euro?
CI STATE PRENDENDO IN GIRO?
Dite fin d'ora che il pareggio non sarà mai raggiunto, se non con una seria applicazione dei costi standard e del federalismo a tutti i settori della Pubblica amministrazione, Ministeri compresi.
Il fiscal compact ci impone il pareggio di bilancio e un piano di rientro
del debito che, così come impostato dal Governo Monti, e` evidentemente
insostenibile.
Noi non siamo contrari alle misure anticrisi, non siamo contrari ai piani di salvataggio dei Paesi Comunitari.
Ma vorremmo vedere una vera spending review, una seria politica di taglio della spesa improduttiva sotto gli occhi di tutti.
Un esempio di questi giorni sul versante interno dei bilanci regionali.
Scopriamo - solo ora?- dell'emergenza fallimento di alcune finanze regionali del sud italia, mi riferisco alla Sicilia, la Sicilia a rischio default con 5 miliardi di buco.
Ma la Sicilia dei 17.000 dipendenti regionali con in più 1400 dirigenti, la Sicilia dei 28.000 forestali con un costo di 700 milioni all'anno, la Sicilia degli sprechi dei fondi Fas, dei finanziamenti europei mai sfruttati, la Sicilia del comune di Godrano dove 9 cittadini su 10 sono forestali, lo è anche il Sindaco e tutta la giunta, questo scempio non era sotto gli occhi di tutti??
Ed ora dovremmo anche inviare un commissario, magari con il solo scopo di ripianare ancora una volta gli sprechi di una sola parte del Paese.
Fatelo toccando i risparmi delle famiglie del Nord e noi della Lega vi promettiamo che questa volta la rivolta Fiscale la facciamo noi, a fianco delle nostre famiglie e imprese che vi mantengono.
Noi della Lega siamo stati i primi a denunciare gli sprechi della PA, e della Spesa Pubblica dello Stato e la spesa pubblica inefficiente, ma vi state rendendo conto di che cosa significherà il fiscal compact?
Su questi meccanismi, proprio in Germania, i tedeschi – additati come i principali artefici di tali scelte – non hanno accettato passivamente le nuove regole; e` infatti in corso un dibattito vero e sono stati presentati più ricorsi alla Corte costituzionale contro questi Trattati, per verificare la loro compatibilità con l’ordinamento federale.
Oltre alla Germania anche la Francia ha espresso gli stessi dubbi di costituzionalità.Insomma, le strategie contro la crisi, bloccate proprio dai due più importanti paesi d'Europa.
Evitare il referendum popolare e` stato dunque un grave errore!
Avevamo chiesto di coinvolgere i cittadini su queste scelte, un errore destinato a
minare tutto l’impianto futuro dell’Unione. Senza legittimazione popolare,
senza identificazione culturale e identitaria questa Europa non ha futuro.
I cittadini la vedono solo come un mostro burocratico che entra nelle loro case, regolamenta ogni aspetto della loro vita, anche economica, pone a ognuno dei vincolima in cambio non da nulla.
Mentre oggi ancora si discute di quale sia la ricetta per uscire dalla
crisi, con questo provvedimento, un vero e proprio cappio al collo della Nazione, ci precludiamo per il futuro qualunque possibilità di favorire la ripresa economica e gli investimenti per lo sviluppo.
La Commissione europea ci dirà cosa possiamo o non possiamo fare in sede di bilancio: e peggio ancora con il fiscal compact qualsiasi altro Stato, se riterrà i nostri conti non in ordine, potrà citarci in giudizio di fronte alla Corte di giustizia.
I 500 miliardi del Meccanismo Europeo di Stabilità non saranno sicuramente sufficienti, lo sappiamo fin d’ora.
Si tratta di un fondo in cui noi versiamo soldi pubblici, dei nostri cittadini, ma che sarà governato da un consiglio di governatori non eletti dai cittadini, che godranno della massima immunità in tutte le loro decisioni ed azioni.
Questi signori decideranno quindi la nostra spesa pensionisticasociale, sanitaria, listruzione.
Se il salvataggio comprende anche il sistema Bancario, sono d'accordo i cittadini di pagare proprio per coloro che hanno creato i titoli spazzatura, i derivati, per chi ha lucrato sulla speculazione finanziaria e ha causato la crisi economica attuale?
Se siamo giunti ad un’unione monetaria rilevatasi fallimentare e` legittimo, prima di compiere ulteriori passi, cedendo completamente la sovranità di bilancio, fiscale e politica, ragionare sulle cause e sulle debolezze dellattuale sistema.
La debolezza e` quella di un’Europa costruita al contrario, partendo dai mercati, dai beni, dalla moneta, anzichè dai popolidalle culture e anche dalle idee.
Non siamo contro l'Europa, non siamo mai stati contro l'Europa, siamo contro l'Europa dei burocrati, siamo contro l'Europa che non difende i nostri prodotti, siamo contro l'Europa centralista che vuol decidere su tutto.
Noi siamo per l'Europa dei popoli, delle lingue regionali, delle macroregioni economiche e industriali.
La vera Europa Federale che tutti vogliamo.

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