mercoledì 27 ottobre 2010

AVVISO

In questi giorni, al nostro blog sono arrivati parecchi commenti su vari articoli pubblicati nell'ultimo periodo.
Di questo siamo molto felici perchè il confronto ci aiuterà ad instaurare un rapporto con tutti i lettori.
A questo proposito gli amministratori hanno deciso di pubblicare solo i commenti contrassegnati da un nome di persona reale o da uno pseudonimo: nell'atto di invio del commento è possibile scegliere una delle due opzioni sopra descritte.
Non saranno quindi pubblicati i commenti anonimi e ovviamente tutti i commenti offensivi.
Sarà nostra cura e nostro interesse pubblicare tutti i commenti regolari in quanto come già detto crediamo fermamente nel confronto, principio che sta alla base della creazione di un blog.
Ringraziamo tutte le persone che hanno letto e/o commentato con la speranza che continueranno a farlo.

sabato 23 ottobre 2010

GIRO GIRO TONDO…CASCA ODERZO

Come tutte le mattine, gli opitergini, ancora con gli occhi assonnati e il calore del letto addosso, si immettono nella Postumia per dirigersi al lavoro; percorrono via I° tronco, chi in un senso e chi in un altro, e si ritrovano bloccati dalla rotonda fra la Postumia e via Spinè, in questi giorni in fase di completamento.
La rotonda è un’opera fondamentale su questo nessuno ha dubbi, già le passate amministrazioni avevano formulato l’ipotesi di trasformare l’incrocio in rotonda per mettere in sicurezza la strada, oltre che per risolvere evidenti problemi alla circolazione stradale.

Le perplessità sorgono oggi, valutando il lavoro definitivo.
Gli automobilisti si saranno resi conto della difficoltà che si presentano, soprattutto nelle ore di punta, nella semplice operazione di immissione in rotonda: non c’è spazio sufficiente per l’arresto, per la frenata, non c’è spazio per effettuare manovre anche d’emergenza. Per evitare spiacevoli malintesi i diligenti automobilisti si ritrovano costretti ad aspettare in code che non si vedevano neppure quando c’era il semaforo.
Per non parlare delle prodezze acrobatiche che sono costretti ad effettuare i guidatori degli autobus di linea: quotidianamente partendo dal parcheggio sito in via per Piavon per raggiungere il Piazzale delle Corriere (o viceversa) devono svoltare in una rotonda dove a malapena passa una utilitaria costretti, da una progettualità non ragionata, a bloccare un traffico già di per sé caotico.
Si è dichiarato che sarà messo a punto un sistema efficace di blocco agli autoarticolati, ma si è pensato alle corriere? Si è pensato ai furgoncini che ogni giorno entrano nel centro di Oderzo?
Questi non sono camion ma hanno comunque un volume di ingombro simile e faticano a fare manovra.
Altro nodo spinoso poi è l’immissione della quinta strada, quella che accanto all’edificio dell’ex Pernova: uscire da lì continua ad essere pericoloso. Il problema che la rotonda doveva risolvere in realtà continua ad esserci, ora reso complicato dal fatto che il flusso in rotonda è continuo mentre prima a regolare il traffico da quella via, c’era un semaforo.
Come abbiamo già detto la rotonda in questione era un opera di fondamentale importanza, ma attraverso una progettazione non ragionata rischia di portare solo gravi disagi ai cittadini.
Come i buoni vecchi padri di famiglia dicevano:
“Le péso el tacon del sbrego”.

mercoledì 6 ottobre 2010

CRISI O OPPORTUNITA’ PER IL MONDO?

“Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa.
La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. È dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e la grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato.
Chi attribuisce alla crisi i propri insuccessi e disagi, inibisce il proprio talento e ha più rispetto dei problemi che delle soluzioni.
La vera crisi è la crisi dell’incompetenza.
La convivenza delle persone e dei Paesi è di trovare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfida la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. È dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno, poiché senza crisi il vento è una carezza. Parlare della crisi significa promuoverla e non nominarla vuol dire esaltare il conformismo.
Invece di ciò dobbiamo lavorare duro. Terminiamo definitivamente con l’unica crisi che ci minaccia, cioè la tragedia di non voler lottare per superarla”.
(Albert Einstein, 1955)

sabato 2 ottobre 2010

AVANTI FEDERALISMO!

Questa estate è stato dato il via libera del Consiglio dei Ministri al Decreto attuativo del federalismo fiscale riguardante i fabbisogni standard di Comuni e Province. Si tratta di una vera e propria svolta radicale!
Dal 2011 le spese dovranno essere programmate sulla base di «fabbisogni standard» non si seguirà più il criterio della spesa storica, con i suoi effetti noti... Chi più spende, più finanziamenti riceve, ma quando bastano i soldi? Una situazione che penalizza chi invece si impegna responsabilmente a ridurre la spesa pubblica. Finalmente tutto questo finirà.
Il decreto sui costi standard entrera' a regime entro 3 anni: un terzo sara' realizzato nel 2011, poi un terzo nel 2012 e un terzo nel 2013. Con il federalismo fiscale, la spesa relativa alle funzioni fondamentali di Comuni e Province sarà garantita attraverso tributi propri, compartecipazioni ed addizionali a tributi statali e regionali e la perequazione, che sostituiranno integralmente i trasferimenti statali.
Si tratta quindi di un passaggio graduale e definitivo il cui primo passo è capire a quanto ammonta la spesa da finanziare. Appunto calcolare il fabbisogno standard. L'incarico è stato affidato alla Sose (Società per gli studi di settore) che riceverà tutti i dati necessari dai Comuni e dalle Province, gli enti non collaboraranno saranno sanzionati con il blocco dei trasferimenti che ricevono. Lo schema di decreto legislativo di applicazione della legge sul federalismo fiscale è stato approvato dall'associazione dei Comuni, l'Anci, che ha giudicato positivi i criteri individuati per il calcolo dei fabbisogni standard.
Questi ultimi giorni sono importanti per una delle maggiori spese del bilancio regionale. Il 16 settembre il Governo ha presentato alla Conferenza delle Regioni la bozza di decreto Legislativo sui costi e i fabbisogni standard per la Sanità.
Brevemente il Decreto prevede l'individuazione di cinque Regioni virtuose,che abbiano garantito l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, in condizioni di efficienza e di appropriatezza, senza buchi nel bilancio. Sulla base di queste Regioni sarà calcolata la spesa sanitaria appropriata per poi calcolare, sulla base dei residenti, il finanziamento da concedere alle Regioni. Tutto questo per evitare che una stessa prestazione abbia notevoli differenze di costo, non sempre giustificate, tra le varie Regioni.
Ovviamente non sono mancate nè critiche nè perplessità, oltre a veri e propri attacchi a questa proposta. A questi vorremmo rispondere con le parole del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia:“il treno in corsa non deve fermarsi, e noi sul federalismo andremo avanti a 100 all’ora. Quando ti scotti con l’acqua calda - ha spiegato - hai paura anche di quella fredda. È un problema di fiducia, di credere che questa sia una grande partita. Sono inevitabili le fibrillazioni ma questa è l’ultima via per l’uscita del paese dal fango”.
I prossimi appuntamenti sono previsti probabilmente per il 4 ottobre, o il giorno successivo, con l'incontro tra i Presidenti delle Regioni ed esponenti del Governo mentre Giovedì 7 ottobre i Governatori torneranno a incontrarsi per una seduta ordinaria della Conferenza delle Regioni.
Il federalismo non si ferma!