"Raccogliere 500.000 firme in due
mesi e dare così una svolta all’annoso problema della prostituzione in Italia.
È questo l’ambizioso obiettivo di Giovanni Azzolini, giovane sindaco della
città di Mogliano Veneto (28.000 abitanti), che si trova nella parte meridionale
della provincia di Treviso al confine con quella di Venezia. Stanco di fronteggiare
con strumenti inefficaci il problema dello sfruttamento della prostituzione,
che vede al lavoro ogni notte in un tratto di 12 km lungo la SS 13 Terraglio
più di 60 prostitute, il Sindaco ha deciso di passare ai fatti, proponendo un
Referendum popolare per l’abrogazione di alcuni articoli della Legge 75/1958
meglio conosciuta come “Legge Merlin”. Per questo ha depositato presso la
Suprema Corte di Cassazione la richiesta per avviare la raccolta firme per la
proposta referendaria, richiesta accolta e pubblicata il 19 luglio scorso. Ora
c’è da mettersi al lavoro. I tempi giuridici prevedono che i proponenti
raccolgano mezzo milione di firme in tutt’Italia a sostegno della richiesta e
che queste vengano depositate entro il 30 settembre 2013 in Cassazione. Se
tutto sarà regolare, sarà indetto il Referendum popolare. Giovanni Azzolini sa
di avere di fronte a sé un lavoro immane, complice anche l’estate che non
facilita certo la comunicazione dell’iniziativa ai cittadini, ma confida nella
collaborazione dei sindaci italiani. Più di qualcuno si è già reso disponibile,
a cominciare proprio da Jesolo (VE), dove un assessore si è messo a
disposizione per raccogliere firme lungo via Bafile e nelle discoteche del
litorale. “In pochi giorni - spiega Azzolini
- sono centinaia le mail arrivate in comune da persone di tutt’Italia che si
offrono volontarie per supportare quest’iniziativa. Scrivono da Mantova, Cremona,
Bologna e ci chiedono informazioni su come muoversi per portare avanti la
proposta. Ho chiesto all’ANCI di consegnare il modulo di raccolta firme a tutti
i comuni, affinché i cittadini possano recarsi in Municipio a firmare.”
Qualunque consigliere comunale, assessore, sindaco o notaio italiano può
raccogliere le firme sui moduli vidimati e per firmare non serve recarsi nel
comune di residenza, ma è sufficiente presentarsi in qualunque comune o ai
gazebo con un documento d’identità, così anche chi è vin vacanza può aderire
all’iniziativa. La proposta di referendum non vuole abolire la Legge Merlin, ma
chiede di abrogarne alcune parti così da consentire ai sindaci d’intervenire regolamentando
l’esercizio della prostituzione.
“Noi chiediamo di abrogare quella parte della
legge che vieta l’apertura delle case chiuse e l’esercizio della prostituzione
all’interno di alberghi, perché è chiaro che devono esistere dei luoghi di
tolleranza e che saranno i sindaci a decidere dove dislocarli. Non vogliamo
abrogare la parte di legge che prevede il reato di sfruttamento della
prostituzione, ma chiediamo di abrogare l’articolo che vieta allo Stato e ai
Comuni la registrazione o l’iscrizione di albi di questa professione.
Recentemente – prosegue il Sindaco Azzolini - ci sono sentenze della giustizia
tributaria che condannano le prostitute che non pagano le tasse, perché non
presentano la denuncia dei redditi, ma le prostitute non possono farlo perché
non essendoci un registro non possono avere un numero di partita iva.” Il referendum
rivoluzionerebbe quindi l’attuale stato di cose, intendendo l’esercizio della
prostituzione come un’impresa a tutti gli effetti, e sopprimendo le cause dello
sfruttamento. In Italia infatti prostituirsi non è reato, lo è invece lo sfruttamento,
ma rendendo impossibile prostituirsi in luoghi che non siano casa propria, la
legge Merlin ha di fatto creato un enorme problema, perché l’unica alternativa diventa la strada.
Quante invece esercitano la professione in casa creano disagi ai condomini e ai
quartieri. “In questi giorni mi stanno arrivando molti attestati di stima dalle
mie concittadine – conclude il Sindaco Azzolini - che mi avvicinano dicendomi
di proseguire in quest’iniziativa, condividendone in toto le motivazioni e gli
obiettivi. Questo mi fa ben sperare sugli esiti.” Dopo più di 50 anni, sarà
quindi un conterraneo della Merlin a metter mando alla legge della senatrice
padovana regolarizzando la prostituzione in Italia? "
Gioia Tessa
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