martedì 30 luglio 2013

CASE CHIUSE? SI' GRAZIE..UN REFERENDUM PER DECIDERE!



"Raccogliere 500.000 firme in due mesi e dare così una svolta all’annoso problema della prostituzione in Italia. È questo l’ambizioso obiettivo di Giovanni Azzolini, giovane sindaco della città di Mogliano Veneto (28.000 abitanti), che si trova nella parte meridionale della provincia di Treviso al confine con quella di Venezia. Stanco di fronteggiare con strumenti inefficaci il problema dello sfruttamento della prostituzione, che vede al lavoro ogni notte in un tratto di 12 km lungo la SS 13 Terraglio più di 60 prostitute, il Sindaco ha deciso di passare ai fatti, proponendo un Referendum popolare per l’abrogazione di alcuni articoli della Legge 75/1958 meglio conosciuta come “Legge Merlin”. Per questo ha depositato presso la Suprema Corte di Cassazione la richiesta per avviare la raccolta firme per la proposta referendaria, richiesta accolta e pubblicata il 19 luglio scorso. Ora c’è da mettersi al lavoro. I tempi giuridici prevedono che i proponenti raccolgano mezzo milione di firme in tutt’Italia a sostegno della richiesta e che queste vengano depositate entro il 30 settembre 2013 in Cassazione. Se tutto sarà regolare, sarà indetto il Referendum popolare. Giovanni Azzolini sa di avere di fronte a sé un lavoro immane, complice anche l’estate che non facilita certo la comunicazione dell’iniziativa ai cittadini, ma confida nella collaborazione dei sindaci italiani. Più di qualcuno si è già reso disponibile, a cominciare proprio da Jesolo (VE), dove un assessore si è messo a disposizione per raccogliere firme lungo via Bafile e nelle discoteche del litorale. “In pochi giorni  - spiega Azzolini - sono centinaia le mail arrivate in comune da persone di tutt’Italia che si offrono volontarie per supportare quest’iniziativa. Scrivono da Mantova, Cremona, Bologna e ci chiedono informazioni su come muoversi per portare avanti la proposta. Ho chiesto all’ANCI di consegnare il modulo di raccolta firme a tutti i comuni, affinché i cittadini possano recarsi in Municipio a firmare.” Qualunque consigliere comunale, assessore, sindaco o notaio italiano può raccogliere le firme sui moduli vidimati e per firmare non serve recarsi nel comune di residenza, ma è sufficiente presentarsi in qualunque comune o ai gazebo con un documento d’identità, così anche chi è vin vacanza può aderire all’iniziativa. La proposta di referendum non vuole abolire la Legge Merlin, ma chiede di abrogarne alcune parti così da consentire ai sindaci d’intervenire regolamentando l’esercizio della prostituzione.
“Noi chiediamo di abrogare quella parte della legge che vieta l’apertura delle case chiuse e l’esercizio della prostituzione all’interno di alberghi, perché è chiaro che devono esistere dei luoghi di tolleranza e che saranno i sindaci a decidere dove dislocarli. Non vogliamo abrogare la parte di legge che prevede il reato di sfruttamento della prostituzione, ma chiediamo di abrogare l’articolo che vieta allo Stato e ai Comuni la registrazione o l’iscrizione di albi di questa professione. Recentemente – prosegue il Sindaco Azzolini - ci sono sentenze della giustizia tributaria che condannano le prostitute che non pagano le tasse, perché non presentano la denuncia dei redditi, ma le prostitute non possono farlo perché non essendoci un registro non possono avere un numero di partita iva.Il referendum rivoluzionerebbe quindi l’attuale stato di cose, intendendo l’esercizio della prostituzione come un’impresa a tutti gli effetti, e sopprimendo le cause dello sfruttamento. In Italia infatti prostituirsi non è reato, lo è invece lo sfruttamento, ma rendendo impossibile prostituirsi in luoghi che non siano casa propria, la legge Merlin ha di fatto creato un enorme problema,  perché l’unica alternativa diventa la strada. Quante invece esercitano la professione in casa creano disagi ai condomini e ai quartieri. “In questi giorni mi stanno arrivando molti attestati di stima dalle mie concittadine – conclude il Sindaco Azzolini - che mi avvicinano dicendomi di proseguire in quest’iniziativa, condividendone in toto le motivazioni e gli obiettivi. Questo mi fa ben sperare sugli esiti.” Dopo più di 50 anni, sarà quindi un conterraneo della Merlin a metter mando alla legge della senatrice padovana regolarizzando la prostituzione in Italia? "

Gioia Tessa