domenica 22 aprile 2012

CASA DOLCE CASA … QUANTO MI COSTI?


Oltre alle solite bollette di luce, gas a giugno troveremo l'acconto IMU. Il nuovo balzello varato dal Governo Monti lo scorso dicembre all'interno del c.d. decreto “Salva Italia” sta ora mostrando tutta la sua portata...
Che non avesse niente a che vedere con l'IMU federalista era parso subito chiaro a tutti. Anche solo per il fatto che ritornava ad essere tassata la prima casa. Inoltre l'Imposta Municipale “Unica”, ci permettiamo le virgolette visto che non lo è, verrà incassata dall'amministrazione comunale ma sarà devoluta in larghissima parte allo stato centrale, non rimarrà nel territorio. Inoltre è pacifico che le entrate dei Comuni subiranno un durissimo colpo. Un travaso di soldi verso Roma. Ma quanti?
Tanti, tanti, tantissimi. “La più severa e grave manovra fiscale sugli immobili dal dopoguerra ad oggi”, per Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia. Sono stimati 21 miliardi di entrate per lo Stato, di cui 18 miliardi di euro solo da terreni e fabbricati. Gli aumenti rispetto all'Ici sono previsti dal 144 al 240% con punte di oltre il 300%.
Percentuali da spavento che cadono, come se non bastasse, nell'attuale periodo di recessione economica. Un salasso per le normali famiglie. Pagheranno tutti i proprietari di case o i fabbricati o terreni, compresa l'abitazione principale e le sue pertinenze, i titolari di usufrutto, uso, abitazione di immobili situati in Italia. E' inutile nascondere che l'Imu si atteggi come una vera e propria patrimoniale. Infatti colpisce sia immobili improduttivi sia quelli che non sono idonei a produrre redditto.
Ma come si raggiungono queste cifre?
Innanzitutto con l'aggiornamento delle rendite catastali. Ad esse viene applicato un specifico moltiplicatore in ragione della tipologia catastale di appartenenza dell'immobile, ad es. 160 per un'abitazione, 80 per un ufficio, 110 - 130 per un terreno agricolo. Il valore ottenuto viene quindi ulteriormente rivalutato del 5% se fabbricato o del 25% in caso di terreno.
Si ottiene così la base imponibile. Applico l'aliquota, tolgo le eventuali detrazioni ed ho l'imposta.
Diamo qualche dato. Per esempio una normale abitazione con garage la cui rendita catastale è di € 1.000, tra rivalutazione e applicazione del moltiplicatore, ha una rendita di € 168.000 che porta l'Imu prima casa(aliquota 0,4%) con applicazione della relativa detrazione di €200, a € 472.
Lo stesso immobile con la tassazione prevista per la seconda casa, con aliquota allo 0,76%, porta l'Imu a ben 1.276,80 €.
Ma è per il comparto agricolo che arriva la vera nota dolente! L'impatto dell'Imu è stimata tra 1,2 – 1,5 miliardi di euro! E’ raddoppiato, rispetto alla vecchia ICI, il coefficiente di determinazione della base imponibile (da 75 a 130, ridotto a 110 per i soggetti iscritti alla previdenza agricola); allo stesso tempo, viene rivalutato del 25% il reddito dominicale mentre le aliquote d’imposta, a meno che non si tratti di fabbricati ad uso strumentale (0,2%), sono quelle di base definite dal Decreto (0,4% e 0,76%). Sono previsti aumenti considerevoli, anche del 400%!
Un terreno agricolo con reddito dominicale pari a € 2.000 , rivalutato al 25% con applicazione del moltiplicatore riservato ai coltivatori diretti, ha una rendita di € 275.000 e la relativa Imu a € 2.090. Mentre per i non coltivatori diretti la rendita sarebbe più alta e quindi l'Imu salirebbe a € 2.470.
Le aliquote stabilite dal decreto sono quelle di base per l'imposta, modificabili, in aumento o in diminuzione, dalle singole amministrazioni comunali. Ma è probabile che Comuni vogliano ridursi ancora di più le entrate? Mah... di certo la quota riservata a Roma non può subire riduzioni pertanto l'applicazione di una aliquota ridotta, scelta da un Comune virtuoso, viene totalmente a riversarsi nella sua residua parte. Senza contare che le detrazioni previste dal “decreto Salva Italia” non si applicano alla quota di imposta riservata allo Stato!
Quelli sopra sono conti fatti senza considerare le correzioni che il Governo si accinge a varare nel decreto sulle semplificazioni fiscali ma possiamo star tranquilli che così resteranno per molti. Infatti si prevede che saranno esentati gli immobili delle amministrazioni comunali e le case popolari. Mentre è probabile una riduzione delle aliquote sui fabbricati rurali strumentali nei Comuni di montagna e collina e uno sconto per i fabbricati dichiarati inagibili e per le dimore storiche.
Tutti aspetti che erano stati evidenziati già al varo della normativa Imu ma che finora sono rimaste irrisolte.
Oltre a queste modifiche dell'ultim'ora, osiamo sperare positive visto che peggio è difficile, la mancanza di una fase sperimentale, per così dire di un periodo di rodaggio, potrebbe causare seri problemi ai contribuenti. L'introduzione di un così importante balzello immediatamente, con i prevedibili problemi applicativi, espone tutti coloro che dovessero errare nel pagamento, a pesanti sanzioni. Eventualità probabile visto il caos attuale, anche se si tratta solo per il versamento dell'acconto.

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