sabato 3 marzo 2012

Stipendi d’oro ai manager : Il Parlamento difende la casta

La denuncia del vicepresidente dei deputati leghisti Fedriga: «Una presa in giro nei confronti dei cittadini»

ROMA - «Le deroghe previste al tetto massimo dello stipendio dei manager pubblici,
avallate da Pdl, Pd, terzo Polo e Idv, rappresentano una presa in giro ne confronti dei cittadini: in
sostanza il Governo potrà decidere, a suo piacimento, a quali burocrati, magari a quali amici e amici degli
amici, elargire uno stipendio superiore ai 294 mila euro annui, cifra questa che per noi è già eccessivamente
alta». A tornare su un tema che negli ultimi giorno sembra dividere il panorama politico è Massimiliano Fedriga, vicepresidente dei deputati della Lega Nord, motivando il parere negativo della Lega al Dpcm. «La maggioranza governativa - spiega - ha respinto la nostra richiesta di non consentire deroghe, per nessuno
e per nessun motivo. Una posizione che non possiamo accettare. La nostra linea in proposito, infatti, è
estremamente chiara ed è riassunta dalla nostra proposta di legge, a prima firma Dal Lago. Una proposta che prevede l’introduzione del tetto dello stipendio dei manager, parametrandolo, però, allo stipendio dei parlamentari,
senza eccezioni ». «Prevedere la possibilità di ricorrere a un sistema di deroghe vuol dire uccidere l’iniziativa stessa. Si inizia con una deroga per poi arrivare a 10, 100… snaturando di fatto il provvedimento
stesso. Ancora una volta siamo davanti a qualche cosa che così non funziona; un po’ come accaduto quando si parlava di diritti acquisiti e di “fare vale re ” l’introduzione dei tetti massimi solo per il futuro.
Ma che senso avrebbe una cosa del genere? Non dimentichiamoci, infatti, che chi oggi vuole difendere
un diritto acquisito è lo stesso che nei giorni scorsi ha messo mano all’età previdenziale e ha bloccato
l’indicizzazione delle pensioni». «Il fatto che i relatori abbiano già previsto la possibilità
di ricorso da parte dei soggetti a cui verrà tagliato lo stipendio, la dice lunga sulla efficacia del
provvedimento». «Dopo i sacrifici chiesti al Paese - conclude l’esponente del Carroccio - riteniamo
necessario che un sacrificio lo facciano anche quei manager con stipendi d’oro che di certo non faticano ad
arrivare alla terza settimana del mese».


di Alessandro Bardi

"La Padania" 2.03.2012

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