sabato 20 novembre 2010

SOLIDARIETA' AI VENETI ALLUVIONATI


Negli anni i Veneti hanno dimostrato di essere un Popolo, solidali con tutti quelli che ne avessero bisogno, ne è prova tangibile il terribile terremoto dell’Aquila.
Purtroppo ora è la Popolazione Veneta ad aver bisogno di aiuto e, per fortuna, la capacità di esser solidale dei Veneti non è venuta meno con la crisi; ne sono la prova le donazioni fatte sul conto corrente della Regione Veneto e quelle fatte tramite sms.
Solo le donazioni via telefono hanno raggiunto più di un milione di euro (1.224.616 euro fino al 17 novembre).
Il Presidente della Regione Zaia ha invitato privati e sedi istituzionali, a pubblicare il numero di telefono e il conto corrente postale negli esercizi pubblici e privati.
Ovviamente un cittadino può decidere se cogliere o meno l’appello del Presidenze Zaia, ma a nostro parere, una sede istituzionale dovrebbe aver già esposto (in cartaceo o via informatica) tali riferimenti.
Ad oggi tuttavia nel sito del Comune di Oderzo, http://www.comune.oderzo.tv.it/ non sono stati pubblicati ne le coordinate del conto corrente bancario ne il numero di cellulare al quale i cittadini possono inviare gli sms da € 2.00
Speriamo vivamente che questa sia solamente una temporanea dimenticanza, perché la volontà di aiutare delle persone in difficoltà deve esser al di sopra di ogni colore politico; speriamo dunque che nei prossimi giorni tale mancanza venga appianata.

domenica 7 novembre 2010

VENETO PERIFERIA DELL’IMPERO

LUCA ZAIA*

Il popolo veneto è stanco d’essere considerato come abitante della periferia dell’impero,
buono da “mungere” per riempire le casse imperiali e nient’altro.
Questo è il Veneto nei primi giorni del dramma dell’alluvione.
Una periferia da relegare nelle pagine interne dei giornali,
tutti distratti da Ruby e dalla spazzatura onnipresente in alcune zone del Paese. “tanto i veneti fanno da sé”, è il messaggio che passava, “tanto sono gente laboriosa e ce la faranno”.
Siamo fieri di ciò che siamo, è vero, e orgogliosi di ciò che sappiamo fare, ma non siamo cittadini di serie B. Questo deve essere chiaro. Com’è chiaro che non saremo vittime di quella solidarietà a corrente alternata che vuole i veneti per 364 giorni all’anno come i generosi benefattori e gli instancabili contribuenti del fiume di denaro destinato a riempire le falle del Mezzogiorno, per diventare solo il 365° giorno, guarda caso quello in cui siamo noi ad avere bisogno del sostegno di tutti, il popolo autosufficiente per eccellenza.
Non è né giusto né etico.
Degli aiuti ne faremmo a meno se potessimo, sì. Ne faremmo a meno se fossimo già il Veneto autonomo nell’Italia federale che sogniamo e per il quale stiamo lavorando, padroni di gestire il nostro denaro e, così, ottimizzare i servizi sul nostro territorio, investire in infrastrutture, nell’ambiente. Ma non siamo ancora autonomi, non siamo ancora nella stagione della responsabilità”, quando tutti gli amministratori pubblici, dalle Alpi all’Etna, saranno chiamati a rispondere davanti ai cittadini di come e quanto denaro viene speso per ciascun territorio.
Forse, quando il quadro della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica in questo Paese sarà ripulito dalla farraginosità della burocrazia e più comprensibile a tutti, quando con il federalismo il legame tra cittadini e amministratori sarà diretto e fondato sulla responsabilità, allora diventerà più difficile “distrarsi” e riempire pagine e pagine di inchiostro su Ruby e sulla spazzatura, ignorando la tragedia di un territorio fra i più ricchi e popolosi d’Italia.
Come sarà più difficile sventolare un tricolore o pensare a festeggiare l’unità, senza riempire questi simboli dei contenuti nuovi e moderni del federalismo, senza riconoscere prima a chi, come il Veneto, ha dato tanto, l’attenzione e la cura che gli sarebbero dovute, senza riconoscergli, semplicemente, il diritto a ricevere nel momento della reale necessità.
Questo momento è arrivato, insieme a quei cinquanta centimetri di pioggia per metro quadrato che hanno devastato case e imprese.
Nel dire questo non dimentico però di ringraziare quanti hanno dimostrato invece di volere bene al Veneto: la Protezione civile, i militari, le migliaia di volontari, i sindaci, i cittadini che si sono rimboccati le maniche sin da subito per sanare questa ferita.
Venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha accolto la nostra richiesta dichiarando lo stato di emergenza per il Veneto e stanziando un primo aiuto finanziario. Un passo importante in un percorso che però è ancora molto lungo. Aspettiamo che il resto d’Italia batta un colpo.

* Presidente Regione del Veneto


CONTO CORRENTE ALL’UNICREDIT

La Regione del Veneto, come promesso dal presidente Luca Zaia ai tanti veneti che lo chiedevano, ha attivato un conto corrente presso Unicredit Banca.

Ecco le coordinate bancarie per contribuire all’emergenza maltempo:

CODICE IBAN

IT 62 D 02008 02017 000101116078