sabato 9 giugno 2012

IL POTERE CERCA IL SUO GATTO NERO...

 Distogliendo l'attenzione dai veri problemi, si prepara una nuova dittaura...


di Giuseppe Reguzzoni
A volte per descrivere i misteri della condizione umana serve più una favola che un trattato di filosofia. In fondo, da Esopo a Fedro, arrivando sino a La Fontaine e ad Animal Farm di Orwell, il mondo degli animali ha sempre rappresentato una miniera inesauribile di simboli e allegorie utili a meglio interpretare il mondo e le relazioni tra esseri umani.
Ai grandi di questa tradizione si aggiunge ora "L'ultimo gatto nero" di Evghenios Trivizàs, recentemente tradotto in italiano per i tipi di Crocetti Editore. E' un romanzo straordinario, per tutte le età e per chiunque ami la natura e gli animali,ed è, al contempo una potente allegoria delle forme con cui il Potere ci induce a persuasioni e comportamenti assurdi e disumani.
In un'isola come tante, con pregi e difetti, simbolo di un paese occidentale come tanti altri, fa la sua comparsa una misteriosa setta semisegreta che, apparentemente, vuole arrivare all'eliminazione di tutti i gatti neri, considerati il principio di ogni male.
In realtà, come si scoprirà nel corso del romanzo, dietro quest'assurda superstizione si celano loschi traffici e interessi indicibili, in un diabolico intreccio degno del più moderno romanzo criminale.
Il progetto sembra riuscire nel suo intento e il lettora ne sperimenta tutta la tensione e la drammaticità, vivendolo dalla parte dei suoi protagonisti felini. Difatti, il romanzo che è narrato in prima persona dal gatto nero protagonista principale, è anche una straordinaria storia d'amore e di amicizia. Con l'aiuto di un picchio e di un topolino, il piano criminale è mandato in fumo e l'isola salvata dall'invasione dei ratti. L'isola piano piano ritrova il suo vecchio aspetto. Conclude allora l'ultimo gatto: "in fondo al cuore, però, so che qui nella nostra isola, come altrove, i gatti dimenticano, gli uomini dimenticano, e non occorre molto perchè la pazzia divampi di nuovo e maledizione, ricominci tutto da capo".
Forse non è un caso che l'autore di questo piccolo capolavoro venga proprio dalla Grecia martoriata dalla grande finanza, la stessa che, con l'appoggio dei "media amici" sta da tempo distogliendo l'attenzione dai veri problemi, preparando così una nuova dittatura.
Per parafrasare Boris Pasternak "verrà il tempo in cui cantare le farfalle (o i gatti) sarà inteso come un atto rivoluzionario nei confronti di un Potere, per sua natura grigio e ottuso".

 riferimenti:
"L'ultimo gatto nero" di Evghenios Trivizàs Crocetti Editore 295p. e 13.90